Il sindaco di Opera Antonino Nucera, arrestato nei giorni scorsi con le accuse di corruzione, turbativa d’asta e traffico di rifiuti si è presentato questa mattina al cospetto del gip di Milano Fabrizio Filice.
In questa occasione, nel corso di un interrogatorio durato una mezz’ora circa, ha confermato la volontà di dimettersi dalla carica di sindaco per rispetto dei suoi cittadini e per potersi dedicare alla difesa nell’inchiesta che lo vede coinvolto.
Nucera ha poi risposto alle domande sulla questione mascherine. Tra le accuse, infatti, c’è l’ipotesi che lo scorso anno il primo cittadino abbia sottratto dispositivi medici destinati alle farmacie per dirottarli verso parenti e dipendenti comunali. Su questo ha dichiarato: “non c’è stato nessun favoritismo sulle mascherine. Sono state date a tutta la popolazione e ai dipendenti del comune. Mia moglie ne ha ricevute 4 o 5, così come gli altri cittadini di Opera. È tutto documentato”: Resta da chiarire la destinazione delle 700 mascherine chirurgiche di colore bianco rinvenute nella sua auto e mai consegnate.
Sugli altri reati contestati il primo cittadino si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nell’inchiesta, infatti, oltre a Nucera sono indagati una dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Opera e tre imprenditori edili con il sospetto di traffico e stoccaggio abusivo nei cantieri del Comune di rifiuti pericolosi. Proprio per far luce su questa parte dell’inchiesta i Carabinieri hanno sequestrato il cantiere per la realizzazione di una passerella ciclopedonale sulla Provinciale 412 dove sono in corso accertamenti tecnici per verificare la presenza, nel suolo di fresato di asfalto e altri materiali proveniente dalle lavorazioni stradali del comune di Opera ma anche dei comuni limitrofi. Il sospetto degli inquirenti è che queste sostanze, grazie al rilascio di false certificazioni sulle corrette modalità di smaltimento siano finiti anche nei terreni del Parco Agricolo sud.