Ieri la Milano antirazzista è scesa in strada attraverso un lungo corteo per dire no “al razzismo”. Una sfilata di duemila ragazze e ragazzi, italiani e stranieri, per ribadire che l’unica razza “è quella umana”, anche con un gesto molto forte come quello di bruciare la bandiera della Lega.
Sabato pomeriggio Milano è scesa in piazza per ricordare Soumayla Sacko, il migrante sindacalista di ventinove anni ucciso il due giugno in provincia di Vibo Valentia con un colpo di fucile. La manifestazione, indetta dal centro sociale Cantiere, da Usb, il sindacato al quale il giovane apparteneva, e da altre sigle, è iniziata alle ore 16:00 partendo da Palestro ed è finita in stazione Centrale, luogo simbolo della città per l’arrivo dei migranti.
Durante la sfilata si sono mossi tanti i cori contro la Lega e contro il leader leghista, e viceministro dell’Interno, Matteo Salvini, che si era presentato al Viminale assicurando che per i migranti irregolari la “pacchia era finita”. Proprio a lui i centri sociali hanno dato appuntamento a Pontida, luogo storico in cui si riunisce ogni estate il Carroccio, con uno striscione: “Salvini la pacchia è finita… ma per voi”.
Al termine della manifestazione, la Digos della Questura di Milano ha identificato due persone, un uomo e una donna, che durante il corteo avevano bruciato una bandiera della Lega Nord. La posizione dei due è ora al vaglio della magistratura.