Milano, caos al Beccaria: la situazione carceri peggiora in tutta Italia, ma è allarme al Duomo. I numeri

Milano come simbolo dell’emergenza carceri: la situazione al Cesare Beccaria è sotto il livello di guardia. I numeri lo confermano.

Materassi che bruciano, celle che scoppiano e spazi che mancano. Questa la situazione nelle carceri italiane, il problema del sovraffollamento – come sottolinea il rapporto Antigone sul tema – non c’è da oggi. Più passano i mesi, maggiore diventa la problematica da fronteggiare.

Milano Beccaria
Milano, ancora problemi al Beccaria (ANSA-MilanoCityRumors.it)

Le condizioni carcerarie in Italia sono da tempo sotto il minimo sindacale per la tutela dei diritti umani. Il problema fondamentale sono gli spazi: negli istituti di pena c’è più gente di quella che in realtà potrebbero contenere. Servirebbe una stretta e una manovra adeguata. Sia per svuotare le carceri, ma anche per ristrutturare le prigioni esistenti. Contrariamente a quanto si pensa, non è un problema di comfort.

Milano, Beccaria simbolo dell’emergenza carceri

Tutto dipende dal fatto che le prigioni stanno somigliando sempre di più a delle morse in cui i detenuti sono attanagliati. Non c’è lo spazio vitale sufficiente. La detenzione – secondo la Costituzione Italiana – non può diventare una “tortura”. Deve continuare a essere un percorso. Le problematiche inerenti alla gestione degli istituti di pena sono aumentati: una crescita del 30% per quanto riguarda aggressioni e rivolte, non solo nei confronti del personale di sicurezza, testimonia quanto ormai si sia superato da tempo un limite.

Rivolta nel carcere minorile di Milano
Emergenza carceri, riflettori puntati sul Cesare Beccaria (ANSA-MilanoCityRumors.it)

Anche gli intermediari e addetti ai lavori denunciano ogni nefandezza, spesso sono proprio loro a pagare il prezzo più alto con traumi, ferite, alcune volte addirittura disabilità permanenti in seguito a bruciature, colpi inferti di vario genere e rivolte difficili da contenere. Il manifesto di tutto questo sono anche i suicidi che avvengono dietro le sbarre. Aumentati a 5 di media sul territorio nazionale: un numero che fa riflettere e deve essere il campanello d’allarme necessario.

I numeri del sovraffollamento

Simbolo di questa emergenza è anche il carcere Cesare Beccaria di Milano. Dal 20 agosto scorso a oggi sono già due le rivolte organizzate dai detenuti con materassi che bruciano e strutture divelte. Si cerca uno spazio con la forza, non è solo voglia di libertà. È proprio lo spazio vitale che manca.

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Alcuni custodi sono stati portati al San Carlo in seguito a dei traumi da codice giallo. Le sbarre non sono più sinonimo di sicurezza e rieducazione, ma diventano luoghi di perdizione. Qualcosa simile ai gironi danteschi dell’inferno. Occorre andare oltre i decreti svuotacarceri, affermano i sindacati di categoria, e mettere mano agli istituti più vecchi. Aggiornare e ristrutturare determinate costruzioni diventa vitale. L’inizio dell’autunno porta con sè molti sospesi. Questo, sicuramente, è tra i più importanti.

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