La Lombardia si appresta a rientrare in zona rossa con tutte le restrizioni del caso. Questo almeno è l’orientamento del decreto firmato oggi dal ministro della Salute Roberto Speranza alla luce dei dati forniti dal Comitato tecnico scientifico.
Una decisione che era già nell’aria tanto che lo stesso governatore Fontana l’aveva anticipata nel corso di un suo intervento questa mattina a Concorezzo, provincia di Monza, esprimendo il suo disaccordo sulla decisione e riferendo di avere chiesto ulteriori approfondimenti prima dell’ufficialità della misura.
Fontana si era espresso così sulla questione: “È una punizione che la Lombardia non si merita”.
Poi aveva argomentato: “Ho fatto presente a Speranza che c’è qualcosa che non funziona nei conti, come vengono fatti e nella determinazione dei parametri perché oggettivamente siamo in una fase in cui stiamo migliorando i numeri […]”. Per poi concludere con “[…] se venisse utilizzato il tasso di incidenza dei positivi su 100 mila abitanti, infatti, oggi la Lombardia non finirebbe in zona rossa […] non è stato tenuto conto neppure il dato che dovrebbe essere maggiormente attenzionato, cioè l’Rt di ospedalizzazione, che al momento nella nostra regione è sotto all’1”.
La decisione di Speranza ha poi scatenato le reazioni contrarie di alcune province lombarde dove la situazione sanitaria non è così drammatica al punto che i primi cittadini hanno già chiesto a Fontana una deroga per i propri territori.
Fino a ora si sono fatti portavoce di questa richiesta i sindaci di Bergamo Gori con una città che ha 61 positivi al covid ogni 100 mila abitanti, ben al di sotto della media regionale, Lodi, Codogno e Cremona dove la situazione dei contagi er tale da aver portato il sindaco Gianluca Galimberti e il Prefetto a lavorare alacremente per la riapertura delle scuole il prossimo lunedì 18 gennaio.
Le preoccupazioni riguardano, in questa fase, la tenuta del sistema economico e produttivo già ampiamente compromessa dai mesi appena trascorsi.
Le posizioni contrarie alla decisione sulla zona rossa hanno interessato anche il resto della Giunta regionale tanto che l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi ha commentato: “Decisione assurda da parte del Governo che avrà conseguenze drammatiche per il sistema produttivo lombardo”.