In Italia i nomi per i nuovi nascituri sono regolamentati da apposita legge e ci sono molte restrizioni e regole da seguire.
Avreste mai immaginato che in Italia non è lecito dare liberamente qualunque nome al proprio figlio ma bisogna seguire la normativa vigente in materia che impone tutta una serie di regole e anche divieti?
Scegliere un nome che non è previsto dall’ordinamento vuol dire avere un rifiuto al momento della registrazione dell’atto di nascita ed è quindi vincolante.
I nomi vietati in Italia per i bambini
La legge specifica che l’assegnazione del nome deve riferire in modo univoco alla persona, quindi consentirne il corretto riconoscimento, evitando di porre il nascituro anche in futuro in una condizione di ridicolo. Per questo motivo il divieto spazia da nomi di personaggi che possono essere di fantasia a quelli di star e vip fino a nomi di personaggi con accezione violenta e negativa.
Una delle casistiche principali da considerare è l’uso dello stesso nome tra fratelli o con il proprio genitore. Questo non è possibile perché si creerebbe un’omonimia all’interno dello stesso nucleo familiare, portando alla difficoltà di riconoscimento. Questa regola è leggermente variata con l’uso del doppio cognome. Si può infatti impiegare il nome del figlio solo se il cognome scelto è quello della madre, quindi laddove si preservi comunque la questione omonimia.
È anche vietato chiamare un bambino con lo stesso nome aggiungendo Junior, vale negli USA ma non in Italia. Il nome Andrea può essere utilizzato in maniera unisex, tutti gli altri nomi devono rispettare il genere. Non si possono usare caratteri non previsti dall’ordinamento italiano e dall’alfabeto in uso perché non sarebbe possibile successivamente emettere il codice fiscale.
Divieto assoluto per titoli come: Hitler, Mussolini, Bin Laden e altri su questa scia. Non si possono usare nomi di personaggi inventati come Grande Gatsby, Ken, Pollon. Vietati anche nomi di brand come Ikea mentre altri sono accettati come ad esempio Chanel, a patto che non si aggiungano dettagli che possono evocare in modo chiaro un prodotto ad esempio Chanel n. 5. Vietati anche Satana, Mercoledì. Niente che possa evocare ingiurie, disgrazie, soprannomi.
Va anche ricordato che ogni Paese ha la propria regolamentazione, non è uguale per tutti ma variabile e quindi ciò che è concesso all’estero, anche nell’Unione Europea, non è permesso in Italia e viceversa. Anche laddove qualcuno riesca comunque a procedere alla registrazione del nome dovrà, successivamente, affrontare una causa in materia per la modifica quindi è corretto rispettare la legge e aderire a tutti gli altri nomi previsti dall’ordinamento.