Ieri pomeriggio, al Politecnico di Milano, si è svolta la cerimonia di consegna della laurea ad honorem a Yasmeen Lari, la prima donna architetto del Pakistan,
Il riconoscimento ha premiato il suo impegno umano e professionale a favore dei più indigenti, facendosi carico delle emergenze abitative dovute alle calamità naturali e della sostenibilità ambientale, gli stessi temi che ha affrontato nella lectio che ha tenuto per l’occasione.
Lari è considerata un esempio da tante giovani donne che vogliono prendere in mano il proprio destino e vivono la difficile realtà di paese e di una società a forte impronta patriarcale.
I suoi meriti hanno trovato una giusta sintesi nelle parole di Imma Forino, docente del dipartimento di architettura e studi urbani che l’ha descritta con queste parole: “Con la propria opera, Yasmeen Lari ha dato nuovo senso all’impegno civile che una donna, una madre, una architetta, una ricercatrice può esperire nella propria esistenza, senza mai sottrarsi al confronto con gli altri e con le condizioni al contorno, ma apprendendo da ogni occasione e rinnovandosi così costantemente”.
“Animata da quello spirito umanitario e compassionevole che dovrebbe contraddistinguere l’esistenza umana – ha aggiunto – Yasmeen Lari è una donna forte e libera, a cui tutti vorremmo assomigliare. Una persona autentica, a cui le giovani generazioni di architetti e non possono ispirarsi nel costruire la vita”.
Nel leggere le motivazioni della laurea ad honorem, Ilaria Valente, preside della Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni, ha aggiunto: “Un modo che ritrova nel passato le radici per progettare il futuro, infondendo speranza di riscatto e dignità nelle fasce più deboli delle popolazioni. Il lavoro di Yasmeen Lari, inoltre, per la ricerca paziente delle tecniche e della forma appropriata che pone con sapienza in relazione le tradizioni locali con uno sguardo sul futuro, è in grado di costituire una nuova idea di bellezza, di utilità, di solidità dell’architettura”.