I familiari di Imane Fadil, l’ex modella e testimone nel processo Ruby Ter morta lo scorso 1° marzo dopo un mese di ricovero in ospedale, non procederanno alla sepoltura della donna al fine di richiedere un’ulteriore perizia. E’ quanto dichiarato dal legale, Mirko Mazzali, secondo cui i suoi assistiti “non intendono celebrare il funerale, al fine di consentire una ulteriore perizia sul corpo della loro povera cara, in quanto non si ritengono assolutamente soddisfatti degli esiti trapelati”.
Il nulla osta alla sepoltura è arrivato lo scorso 4 settembre da parte della Procura di Milano dopo gli accertamenti medici che hanno decretato un decesso per aplasia midollare, malattia per cui però non è stata identificata una causa generante. Escluse, da parte della Procura, anche eventuali responsabilità mediche, dato che la donna come detto è rimasta per un mese all’interno dell’Humanitas per accertamenti.
Toccherà a un giudice vagliare la possibilità o meno di proseguire negli accertamenti dopo l’archiviazione della Procura.