L’autopsia eseguita sul corpo di un pensionato di 87 anni originario di Voghera e deceduto a fine settembre hanno confermato un caso di “febbre del Nilo”, l’infezione provocata dalla puntura di una zanzara comune infettata a sua volta dal virus.
Nella maggior parte dei casi, l’infezione risulta asintomatica. In altri può manifestarsi con febbre, dolori muscolari e possibile eruzione cutanea.
Le forme più gravi riguardano lo 0,1% dei casi soprattutto in soggetti anziani o in persone già debilitate.
Per questo motivo la Ats di Pavia ha imposto la disinfestazione nel raggio di 250 metri dall’abitazione dell’uomo.
La procedura ha riguardato le vie Beccaria, Cantù, Russo, fratelli Cervi, don Minzoni, fratelli Rosselli, Amendola, Fernando de Rosa, Gioia e corso Togliatti, la scuola elementare Ricci, l’asilo comunale Gioia, la scuola materna adiacente e una chiesa evangelica.
L’uomo era stato ricoverato perché aveva la febbre alta, ed era deceduto pochi giorni dopo. Per la pianura padana si tratta, purtroppo, di episodi frequenti. Questo spiega perché sia stata disposta l’autopsia.
Solo a fine agosto un altro anziano di ottant’anni aveva perso la vita per le complicanze di un’infezione da “febbre del Nilo”all’ospedale Maggiore di Cremona.
Era stato ricoverato anche un settantenne colpito dalla stessa infezione e trasferito subito nel reparto di terapia intensiva. Le sue condizioni erano poi gradualmente migliorate fino alla guarigione.