Ergastolo per il torturatore somalo

Omicidio plurimo, sequestro di persona a scopo di estorsione e violenza sessuale su decine di ragazze. Torture e sevizie allo scopo di spingere i profughi del campo libico di Bani Walid e le loro famiglie a pagare 7000 dollari ciascuno nel piu’ breve tempo possibile.

Le vittime hanno raccontato il terrore che Osman Matammud abitualmente applicava, 18 di loro, tutti presenti, hanno ringraziato la giustizia italiana per la ferma condanna comminata al ventitreenne autore di questi orrori.

Al contrario Matammud si e’ sempre proclamato innocente e sin dall’inizio, in aula, ha tentato di convincere il tribunale presieduto da Giovanna Ichino :

“Ho detto la verità, non ho mentito, non ho commesso nessun reato. Spero nella giustizia e nella vostra correttezza”.

Dopo 5 ore di camera di consiglio, la sentenza ha anche previsto per le vittime risarcimenti da 100 mila euro ciascuno anche se l’aguzzino non potra’ mai ripagarle.

La cattura del giovane e’ avvenuta in stazione Centrale lo scorso 26 Settembre da parte della Polizia Locale che aveva capito che non si trattava di una lite qualsiasi ma di qualcosa di differente. Diverse persone scampate alla morte dopo le torture subite, avevano riconosciuto il somalo in via Sammartini e dopo averlo avvicinato e fermato lo hanno praticamente consegnato alla giustizia.

Il legale del condannato ha annunciato ricorso in appello.

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