Disordini in zona San Siro: perquisizioni in casa di 13 indagati

Le abitazioni di 10 maggiorenni e 3 minorenni che hanno partecipato ai disordini di piazza Selinunte, zona San Siro, in occasione delle riprese del video del rapper Neima Ezza sono oggetto di perquisizione, in queste ore, da parte della Polizia.

I mandati sono stati emessi dal procuratore Armando Nobili, coordinatore del pool antiterrorismo, e da Ciro Cascone, procuratore del Tribunale per i Minorenni di Milano. Le indagini sui disordini si sono concentrate sui reati di concorso in manifestazione non preavvisata, violenza, resistenza a pubblico ufficiale aggravata e porto d’armi.

I fatti risalgono al pomeriggio del 10 aprile quando il rapper si trovava in strada per girare il suo nuovo video. Il tam tam sui social aveva quindi radunato in zona diversi giovani che, incuranti della zona rossa e dei suoi divieti, si erano abbandonati ad assembramenti, canti e balli sui tetti delle auto in sosta.
Partita la segnalazione dai residenti, era quindi arrivata la Polizia. I giovani, arrivati alle 300 unità, si erano quindi dispersi. Un gruppo, però, si era ricompattato in piazza Selinunte e da qui erano partiti i disordini con tanto di lancio di pietre e bottiglie. Solo il ricorso a un lacrimogeno aveva spezzato il fronte che si opponeva alla Polizia e la situazione era tornata, gradualmente alla normalità.

Proprio per questi fatti Ezza era stato convocato dalla Digos in Questura e successivamente denunciato per avere agito senza le necessarie autorizzazioni. Il resto del lavoro di identificazione era stato quindi completato con le testimonianze e i filmati delle videocamere di sorveglianza.

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