Durante la celebrazione della messa, con cui ogni 8 settembre si aprono le attività dell’anno pastorale, l’arcivescovo di Milano Mario Delpini ha espresso un desiderio. La chiesa ambrosiana deve essere militante a fianco del Papa, soprattutto in questo periodo di attacchi personali che sta ricevendo. Hanno spiegato i collaboratori dell’Arcivescovo di Milano:
“Delpini non ce l’ha con la stampa che riporta le notizie, ma con chi come l’ex nunzio apostolico a Washington Carlo Maria Viganò, che ha scagliato pesanti accuse nei confronti del pontefice, che secondo lui era al corrente degli abusi compiuti dal cardinale americano Theodore McCarrick, accusato di pedofilia. Delpini, concludendo la messa pontificale per la solennità di Santa Maria Nascente, ha dichiarato: “Noi vogliamo bene al Papa. E questo volergli bene si esprime ascoltando la sua voce e leggendo i suoi testi. Noi non dipendiamo dai titoli dei giornali”.
Un lungo applauso, chiaro che Delpini non nomina l’ex nunzio ma ha in mente probabilmente il cardinale conservatore che attacca Bergoglio quando ha affermato: “Noi cattolici non possiamo prescindere dal riferimento al Papa perché questo ci tiene uniti. Ma siccome noi di Milano siamo migliori degli altri, volevo pubblicare un decreto che si intitolasse ‘La Chiesa di Milano vuole bene a papa Francesco‘, ma siccome l’ho pensato poco prima della Comunione, il cancelliere non è riuscito a preparalo”.
Ancora: “Noi vogliamo bene a Papa Francesco, perché lui ci vuole bene come ha dimostrato poco più di un anno fa, venendo per una giornata a Milano, e chiamandomi a partecipare al sinodo dei Giovani. Allora noi possiamo discutere, ma ogni discussione deve concludersi così: noi vigiliamo bene papa Francesco”.
Una richiesta alla chiesa milanese di dimostrare la solidarietà a Francesco, anche quando si parla degli scandali e delle polemiche che lo riguardano.