L’Istituto Superiore di Sanità sta valutando l’estensione della zona rossa al di fuori dei comuni del lodigiano in cui è partito il focolaio di coronavirus. Tra le province in cui si valuta la possibilità c’è Bergamo, colpita da quasi 400 casi, seconda provincia in cui si è registrato il maggior numero di casi dopo quella di Lodi. Non c’è invece Milano, sebbene sia la quinta, dietro anche a Cremona e Pavia, davanti a Brescia.
Nel frattempo anche la sanità militare si muove in soccorso. Dalla struttura ospedaliera di Baggio, tre medici e quattro infermieri sono destinati nella zona del lodigiano, dove saranno smistati all’interno dei vari centri presenti sul territorio.
Ieri l’assessore al welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha cominucato di aver “realizzato in Lombardia altri 150 posti in rianimazione che si aggiungono agli oltre 100 già approntati e ne aggiungeremo altri 50”.