Conte: “Passi in avanti rispetto al lockdown, oggi non possiamo fare di più”

Per il secondo giorno consecutivo, il premier Giuseppe Conte è stato in Lombardia a visitare la regione nettamente più colpita dalla pandemia di Covid-19 in corso. Era stato la sera prima a Milano, quindi nella notte a Bergamo e poi a Brescia. Ieri ha visitato invece la zona del primissimo focolare, quello del lodigiano, dove a Codogno sono scoppiati i primi casi ed è stata attivata la prima zona rossa.

“Sin dal primo momento, fin da quando abbiamo preso la decisione della zona Rossa nel Lodigiano, eravamo consapevoli che avremo poi dovuto sopperire a tanta necessità e urgenza anche dal punto di vista economico e sociale di questa comunità – ha detto Conte -. E’ un imperativo morale venire incontro a questa esigenza perché non si può mettere in zona rossa una comunità di 45mila abitanti e poi disinteressarci delle conseguenze economiche e sociali. Abbiamo fatto qualche passettino in avanti, per qualcuno non è sufficiente ma non possiamo fare di più. Il rischio di contagio di ritorno o riesplosione dei focolai è molto concreto ed è la ragione che ci spinge ad adottare sì un allentamento delle misure ma con prudenza”.

Più avanti nella giornata Conte ha visitato anche Cremona ed è stato in Prefettura per un vertice al quale hanno partecipato le più alte cariche cittadine.

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