Un gruppo di ristoratori e gestori di locali ha consegnato 2mila chiavi al Comune di Milano, come segno di protesta per la situazione che si è venuta a delineare a causa della pandemia di coronavirus scoppiata a partire da fine febbraio. Un gesto dimostrativo per le decisioni prese dal governo, che secondo i manifestanti penalizzano in maniera pesante soprattutto determinate categorie, come quelle dedicate alla cura del corpo, la cui riapertura è prevista soltanto a partire dal 1° giugno. La delegazione arrivata questa mattina in Piazza della Scala era composta soltanto da tre elementi, al fine di evitare assembramenti. I tre hanno sfilato in via Manzoni per poi arrivare a Piazza della Scala, davanti alla sede del Comune.
“Consegneremo 2 mila chiavi di ristoranti, negozi di estetica, parrucchieri, sale cinematografiche al Comune per protesta – dice il promotore della manifestazione e ristoratore, Alfredo Zini -. Non sappiamo se riusciremo a riaprire a giugno perché non sono chiare nemmeno le regole, abbiamo subito cali di fatturato del 70% e dovremo investire per adeguare le nostre attività a nuove misure di sicurezza. Noi viviamo di convivialità e al momento non sappiamo nemmeno se una famiglia di 4 persone può stare seduta insieme al tavolo di un bar o di un ristorante. Anche sui dispositivi di protezione non c’è chiarezza”.