Dalla giornata di oggi e fino al 20 aprile, i cittadini milanesi sono invitati a esprimersi sul Codice di Comportamento del Comune di Milano approvato dalla giunta a fine febbraio.
Sarà possibile attraverso la piattaforma Milano Partecipa con accesso mediante identità Spid.
Nel nuovo Codice sono disciplinati, in particolare, gli aspetti riguardanti i conflitti di interesse, i doveri di astensione e le innovazioni in materia di lavoro agile. Sono presi in esame i comportamenti di tutti gli utenti che fanno capo al Comune, dai dipendenti ai dirigenti passando per i collaboratori esterni, i consulenti e le imprese che forniscono beni o servizi all’Amministrazione. Tra le particolarità del testo, inoltre, c’è anche una specifica sezione dedicata ai doveri dei dirigenti.
Il codice meneghino, a sua volta, è figlio del Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici, istituito dal D.P.R. n. 62 del 16 aprile 2013, per assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni di corruzione, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità e servizio esclusivo alla cura dell’interesse pubblico.
Prevede, per tutti i dipendenti pubblici, il divieto di chiedere o di accettare, a qualsiasi titolo, compensi, regali o altre utilità, in connessione con l’espletamento delle proprie funzioni o dei compiti affidati, fatti salvi i regali d’uso, purché di modico valore e nei limiti delle normali relazioni di cortesia.
Va da sé che la violazione dei doveri previsti dal codice, nonché dei doveri previsti dal Piano di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza, oltre a costituire illecito disciplinare, comporta l’eventuale responsabilità penale, civile o amministrativa.