La prima giornata della conferenza sul clima Youth4Climate, che si è aperta questa mattina, è stata all’insegna di Greta Thunberg, l’attivista svedese che ha riportato questo tema al centro del dibattito politico mobilitando soprattutto i più giovani.
Il suo intervento è partito da una constatazione: “Il cambiamento climatico non è solo una minaccia, ma soprattutto un’opportunità per creare un pianeta più verde e più sano”.
Una premessa comprensibile e condivisibile ma per la quale i governi non stanno facendo abbastanza: “Stiamo andando velocemente nella direzione sbagliata. I nostri leader non agiscono volutamente, e questo è un tradimento. Non possono dire che lo fanno, perché continuano ad aprire miniere di carbone e a sfruttare giacimenti, senza aumentare i fondi ai paesi vulnerabili. Selezionano giovani come noi facendo finta di ascoltarci, ma non è vero. Non ci hanno mai ascoltati”.
Poi un forte richiamo a chi ha il potere di decidere: “Non si può andare avanti con il bla bla bla. È tutto quello che sentiamo dai nostri cosiddetti leader politici”.
Greta ha poi sottolineato l’impegno dei giovani per il clima ma a suo parere: “Selezionano giovani come noi facendo finta di ascoltarci, ma non è vero. È chiaro che non ci stanno ascoltando, non ci hanno mai ascoltati”.
Tuttavia, ha ammesso, è ancora possibile cambiare: “La speranza non è un qualcosa di passivo, non è un bla bla bla, ma vuol dire verità, vuol dire agire, e la speranza viene sempre dalla gente”.
L’ultima parte del suo intervento è avvenuta in forma di dialogo con la platea di circa 400 ragazzi che sono arrivati da ogni parte del mondo.
Greta ha chiesto “Cosa vogliamo?” e la risposta è stata “Giustizia climatica”. Alla domanda “Quando?” il coro ha risposto con una voce sola “Ora”.