Le case popolari messe a disposizione dal Comune per il 2021 sono 2.214 di cui 2.014 appartengono alla categoria Sap – Servizi abitativi pubblici – e 200 a quella Sat – Servizi abitativi transitori.
Sono questi i contenuti del Piano dell’offerta dei servizi abitativi pubblici e sociali presentato dalla Giunta e che ora andrà al voto del Consiglio Comunale.
Le assegnazioni del 2020, che sono state 863 da gennaio a ottobre hanno registrato un rallentamento dovuto, in buona sostanza a due fattori.
Il primo legato all’epidemia di covid con la sospensione di marzo e aprile dovuta al lockdown.
Il secondo nato dalla necessità di rivedere i parametri dei regolamenti di assegnazione. La Regione, infatti, ha dovuto recepire prima la sentenza della Corte Costituzionale che ha sancito l’illegittimità del requisito di almeno 5 anni di residenza o di svolgimento dell’attività lavorativa in Lombardia per poter accedere ad una casa popolare e poi quella del Tribunale che ha giudicato discriminatoria la richiesta, sempre inserita nel regolamento regionale, della documentazione di assenza di proprietà di immobili nel Paese di origine da parte degli stranieri extracomunitari.
Questo ha reso quindi necessario un adattamenti alla piattaforma informatica utile per la presentazione delle domande.
Per l’anno in corso saranno messe a disposizione altre 560 case con un nuovo bando che è stato aperto il 20 novembre scorso e resterà aperto fino al 31 dicembre.
Per il 2021, le assegnazioni riguarderanno per il 20% le famiglie che si trovano in stato di indigenza, ovvero con Isee pari o inferiore ai 3mila euro, mentre un altro punteggio sarà dedicato ai nuclei familiari in uscita da strutture di protezione sociale e assistenziale o da strutture di reclusione.
Per quanto riguarda i servizi transitori, si tratta di contratti di locazione che possono durare al massimo un anno e sono rinnovabile una sola volta. Saranno messi a disposizione 150 appartamenti destinati a nuclei familiari sfrattati o il cui appartamento è stato pignorato, con provvedimenti già eseguiti o in via di esecuzione.
In caso di assegnazione, queste famiglie dovranno sottoscrivere con gli uffici comunali un Patto di accompagnamento per l’autonomia socio-economica e poi partecipare al primo bando Sap utile.