Il Biossido di azoto e il suo ruolo nei decessi in città

Il comitato “Cittadini per l’aria” ha reso noti i risultati di un’indagine compiuta sui livelli di biossido di azoto a Milano che ha mostrato uno scostamento significativo rispetto al limite di 20 microgrammi per metro cubo fissati dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Questa sovraesposizione sarebbe responsabile del decesso di circa 1.500 persone all’anno. La rilevazione è stata fatta nel periodo compreso tra l’8 febbraio e il 7 maggio del 2020 attraverso 277 rilevatori dislocati in diversi punti della città. I dati, quindi, sono stati elaborati dai ricercatori dell’Università degli studi di Milano e del Dipartimento di Epidemiologia del Sistema Sanitario della Regione Lazio.

I risultati dell’indagine hanno mostrato che a parità di traffico ridotto per il lockdown i veicoli diesel sono risultati gli inquinanti peggiori facendo sì che la concentrazione media di biossido di azoto si attestasse su una media di 41,6 microgrammi per metro cubo, un dato rilevato dal 23% delle centraline in azione.

Alla luce di questi dati il Comitato si è già fatto portavoce della richiesta di ripristino di area B per disincentivare l’uso dell’auto mentre Luca Boniardi del Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell’Università degli Studi di Milano ha aggiunto: “La dispersione eterogenea del biossido d’azoto mostrata dalla nostra mappa e il ruolo preponderante delle variabili di traffico suggeriscono come politiche di limitazione del traffico possano incidere fortemente sulle concentrazioni di NO2”.

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