Nel pomeriggio di ieri, nei pressi di piazza della Scala, è andata in scena la protesta di un gruppo di attivisti di Extinction Rebellion.
Si sono seduti nel centro della carreggiata, esibendo dei cartelli e bloccando il traffico per alcuni minuti. Le motivazioni del gesto sono state poi spiegate dai diretti interessati in una nota, come riferisce Ansa.
La nota, tra l’altro, fa riferimento alla riunione preparatoria a COP 26 che si è svolta a Milano lo scorso settembre: “[…] tante persone di XR e di altre realtà unite nella Climate Justice Platform hanno protestato con analoghi blocchi stradali per manifestare la propria rabbia e il proprio dissenso verso l’inazione e la miopia con cui i governi stanno affrontando la spaventosa crisi climatica ed ecologica che l’umanità sta vivendo adesso. Non nel 2050 né nel 2030, dove si collocano le speculazioni delle COP, ma adesso”.
“L’unica risposta che è arrivata dalle istituzioni- prosegue la nota di Extintion Rebellion – è stata una pioggia di denunce e multe verso queste persone. Ben sapendo che la lotta per la giustizia climatica non è solo giusta, ma necessaria a tutti i livelli, la decisione di XR è stata quella di non cedere un centimetro di terreno alla repressione istituzionale e di ribadire la propria posizione con la stessa identica azione”.
“Ormai – concludono gli attivisti – non ci si può più permettere di avere paura delle sanzioni, delle denunce, dei tribunali, della prigione. Chi pensa di reprimere o addomesticare la lotta per la giustizia climatica ha perso la bussola della Storia”.