Il cappotto termico è la migliore soluzione per le abitazioni ma richiede attenzione perché c’è una normativa apposita e permessi da richiedere.
Anche se è un lavoro necessario in molti casi è comunque importante procedere come indicato dalla legge vigente in materia e quindi richiedere i permessi per poter effettuare delle modifiche strutturali all’immobile, anche se di proprietà. Soprattutto quando si vive in un contesto dove ci sono altre abitazioni bisogna in primo luogo fare riferimento al condominio per effettuare il lavoro e decidere in maniera congiunta.
L’isolamento a cappotto è una vera e propria coibentazione quindi viene fatta su tutto l’edificio, si può procedere o internamente e quindi isolare solo un’abitazione oppure tutta la parte esterna. Ci sono condizioni differenti e anche una resa diversa. Per quanto riguarda la parte interna la situazione è delicata perché bisogna rimuovere tutto per poter fare i lavori e per chi abita all’interno non è facile trovare una soluzione alternativa, mentre per quello di tipo esterno è sicuramente più facile procede ma talvolta si isola tutto l’edificio e non solo quell’abitazione.
Cappotto termico: cosa dice la normativa
Con il Superbonus negli ultimi anni tantissime persone hanno scelto di eseguire lavori di questo tipo. L’agevolazione ha portato a prezzi vantaggiosi e accessibili per tutti, anche per coloro che non avevano le condizioni economiche per farlo.
Per prima cosa quindi bisogna effettuare la segnalazione di inizio attività, ovvero la SCIA. In questo modo si ufficializza il lavoro stesso. Tale procedura non va mai dimenticata, si rischiano sanzioni se viene identificato un cantiere con attività in atto che non sono state opportunamente svolte. La realizzazione del cappotto termico rientra nella manutenzione straordinaria, per la legge bisogna fare riferimento all’articolo 22 del Testo Unico dell’Edilizia dove vengono riportati tutti i dettagli. Va fatta una precisione in tal senso, non basta richiedere la CILA perché occorre obbligatoriamente la SCIA quindi anche coloro che hanno dato Comunicazione Asseverata di Inizio Lavori potrebbero avere una multa.
Se l’edificio è soggetto a vincolo diretto o paesaggistico la situazione si fa ancora più complessa perché serve l’autorizzazione della Soprintendenza, il tutto al fine di eseguire lavori che siano compatibili con la finalità del bene stesso. Differente la questione del tetto, in quel caso se si procede ad effettuare un lavoro di coibentazione si rientra nella manutenzione ordinaria. Per ogni specifica o dettaglio vale la pena consultare gli articoli relativi alla pratica edilizia e comunque avvalersi sempre di personale qualificato sia per la lavorazione che per l’iter burocratico.
