I tatuaggi sono espressione di se stessi, ma se lo fossero a tal punto da indicare lo stato della nostra salute? L’ultima ricerca potrebbe essere una vera e propria rivoluzione.
I tatuaggi sono uno status symbol. Lo si è pensato per decenni, fin da quando erano associati a una categoria di persone, piuttosto che altre. Ora è un po’ diverso: sono un biglietto da visita sul mondo, una maniera di comunicare, un modo di abbellirsi, essere speciali e, di conseguenza, un pezzo d’arte da portare sempre con sé e andarne anche un bel po’ orgogliosi, si spera.
Arte e scienza spesso, nella storia, sono stati legati da un filo neanche troppo sottile. I tatuaggi, però, quelli proprio no, e neppure i loro inchiostri nocivi, le possibili infezioni e chi più ne ha più ne metta. Ma una nuova sperimentazione, che ha già ottenuto dei risultati promettenti su tester animali – la pelle di maiale, la più simile a quella umana – sembra poter segnare un ulteriore solco nella percezione di quei tratti neri o colorati che scegliamo di ritrarci.
I tatuaggi smart potrebbero essere le sentinelle della salute umana
Da simboli dal significato intimo potrebbero trasformarsi in veri e propri dispositivi esterni, da portare sempre con sé e per allarmarci se le cose non stanno andando più tanto bene. Ovviamente, dal punto di vista della salute. Si tratta, appunto, di tatuaggi smart, in grado di cambiare colore se alcuni parametri, decisi in precedenza tramite l’utilizzo di specifici coloranti, non sono più nella norma.
La ricerca è decisamente concreta ed è stata portata avanti dall’Imperial College di Londra, tramite il dottor Ali Yetisen. È stato proprio lui a dire che “stiamo lavorando con i tatuatori per progettare nuovi tipi di tecnologie diagnostiche che possano essere iniettate all’interno del corpo umano“.
Il sistema si basa sull’impiego di inchiostri speciali che possono determinare i livelli di disidratazione, i valori di glicemia o vari elettroliti, in base al colorante che si usa – albumina e glucosio cambiano colore al rilevamento di specifiche attività enzimatiche, per esempio. Sarebbe un grande risorsa per pazienti diabetici o atleti, che potrebbero sapere solo guardandosi il braccio se qualcosa non va come dovrebbe e agire per tempo.
In effetti, sembra una cosa parecchio sensata, se dovesse funzionare alla perfezione e, per questo, saranno avviati anche i test sugli esseri umani. I tatuaggi smart potrebbero davvero cambiare il modo in cui pensiamo alla nostra salute.
