I problemi di insonnia sono molto comuni ma talvolta arrivano da fattori diversi da prendere sempre in analisi.
Alcuni hanno problemi a dormire perché sono ansioni o comunque non riescono a gestire al meglio la questione sonno-veglia, per altri invece si tratta di un problema radicato nel tempo quindi un fattore personale e difficile da modificare ma in altri casi invece i problemi a dormire derivano da scelte esterne.
Capire cosa determina queste difficoltà, soprattutto se si tratta di una questione legata alle proprie abitudini è importante perché può aiutare a valutarne gli elementi e quindi ad apportare delle modifiche nella propria vita.
Come migliorare la qualità del sonno
Per qualcuno è la difficoltà ad addormentarsi, altri si svegliano di notte, altri ancora invece hanno disturbi. Le stime non sono ottimali, 1 adulto su 4 manifesta questi problemi secondo l’Associazione Italiana per la Medicina del Sonno. Un numero non da poco. Sono soprattutto le donne a soffrire di questi disturbi ma anche i giovani nel 20% soffrono di insonnia.
La qualità del sonno è importante non è un fattore legato solo alle ore. Si può dormire anche otto ore ma se ci si sveglia di continuo non ha molto senso. Questo porta ad essere nervosi ad avere poca attenzione, umore negativo, anche il rischio di sviluppare determinate malattie, quindi è una questione piuttosto impegnativa da considerare. Alcune patologie specifiche come ipertensione, obesità, diabete, ictus e infarto sono collegate proprio ad una condizione legata ad un sonno poco agevole.
Secondo la National Sleep Foundation bisogna dormire almeno 7 ore a notte ed entro un massimo di 9 ore. Gli esperti quindi spiegano non solo quanto ma anche come dormire quindi tutti quelli che sono gli elementi che possono agevolare questa condizione. Ad esempio la temperatura che non deve essere troppo calda o troppo fredda, la condizione dello spazio in termini di umidità, e poi ovviamente il cuscino, le condizioni del letto e tutti elementi che concorrono a determinare la qualità del sonno stesso.
Secondo i ricercatori è possibile apportare piccole modifiche per dormire meglio o peggio. In particolare se ci sono dei ventilatori, andando a regolare la ventilazione a una condizione molto leggera, quindi andando a modificare leggermente anidride carbonica, umidità, livelli di particolato e temperatura c’erano modifiche nette. La qualità del sonno aumentava, migliorava la durata e anche il risveglio. Il tutto aumentando solo un pochino il ventilatore. Secondo i tracker collocati ai polsi degli utenti, migliorava anche la frequenza all’aumentare della ventola. I tassi di ventilazione quindi, andando a influire direttamente sui livelli interni della stanza, permettevano un sonno migliore.