Prestate attenzione quando siete alla guida, in alcune città in Europa nuovo simbolo sui semafori: presto anche in Italia?
Le strade sicure sono un argomento che preme in molti Paesi, tra i quali anche il nostro. Troppi incidenti, troppe morti che potrebbero essere evitate se solo ci fosse più attenzione e responsabilità. Così dopo la notizia dei nuovi segnali stradali verdi, che in alcune zone d’Europa indicano un limite da non superare (senza però poi esserci una multa nel caso in cui non venisse seguito il “consiglio”), ora è tempo dei semafori.

Per chi è alla guida, è importante restare sempre vigili e aggiornati sulle novità che riguardano il codice della strada e come nel caso dell’argomento del quale parleremo oggi, dei semafori che ci indicano se sia possibile il passaggio o meno. Ma capiamo meglio questo nuovo simbolo e cosa andrà a significare.
Semafori, arriva il nuovo simbolo
Non è un colore nuovo, non è un simbolo decorativo. E’ una croce rossa luminosa, un elemento che rompe l’abitudine di chi guida da anni e pensa di conoscere ogni segnale possibile, lasciando spesso perplessi gli automobilisti che la vedono per la prima volta.
La croce rossa non è stata inserita per caso, né come semplice esperimento estetico. Nasce da studi, incidenti analizzati, valutazioni tecniche e dalla necessità sempre più urgente di ridurre il numero di collisioni nelle zone dove la viabilità mostra le sue fragilità.

Mentre molti si chiedono perché sia comparsa e cosa significhi, chi conosce il progetto sa che dietro quel piccolo segno c’è l’intento di proteggere. Proteggere automobilisti, pedoni, ciclisti. Proteggere quelle svolte che, da sempre, sono considerate tra le più rischiose nel traffico urbano.
Perché quella croce rossa sta diventando così importante
La croce rossa luminosa non funziona come un divieto, non obbliga a fermarsi e non impone una sanzione. Il suo significato è diverso. Quando si accende indica una condizione precisa: le auto che arrivano dalla direzione opposta hanno il semaforo rosso. Questo permette al guidatore di svoltare a sinistra con una sicurezza maggiore, perché non deve temere un veicolo che sopraggiunge all’improvviso.
Quando la croce è spenta, invece, significa che in direzione opposta c’è il verde. In quel momento la prudenza deve aumentare. La svolta è possibile, ma solo dopo avere verificato attentamente la strada, perché il traffico non è bloccato e un errore di valutazione potrebbe trasformarsi in un impatto.

Questa semplice informazione sta già dando risultati concreti. In città come Parigi, dove il sistema è stato sperimentato con continuità, la croce rossa ha contribuito a ridurre incidenti e rallentamenti. Gli automobilisti reagiscono più velocemente, capiscono prima se possono procedere o se devono valutare meglio la manovra. Il flusso del traffico risulta più fluido e le situazioni critiche diminuiscono soprattutto negli orari più affollati.
La sua utilità si nota soprattutto nei contesti urbani più complessi, quelli in cui la visibilità è limitata e la densità di auto e biciclette rende ogni scelta più delicata. La croce rossa non sostituisce il giudizio del guidatore, ma lo accompagna, lo aiuta ad anticipare il comportamento degli altri e a evitare errori che spesso nascono da un semplice attimo di indecisione.
Segnali stradali verdi o semafori con croce rossa, arriveranno anche in Italia?
Paesi come Francia, Spagna e Regno Unito hanno già dimostrato che segnali stradali o semafori possono fare la differenza, soprattutto nelle zone più delicate. Ridurre gli incidenti non sempre significa aggiungere divieti e punizioni. A volte basta mettere il guidatore nelle condizioni di capire meglio ciò che accade intorno a lui, lasciandogli la responsabilità di una scelta più consapevole.
In Italia, il percorso sembra ancora lungo. L’adozione di “metodi” non appare tra le urgenze attuali, anche se sempre più esperti guardano con interesse ai risultati ottenuti all’estero. Le nostre strade potrebbero beneficiarne, specialmente nelle città più congestionate, ma per ora il dibattito resta aperto.





