Devi fare le analisi del sangue? Scopri qual è la procedura corretta e quali sono le diverse modalità di prelievo ematico.
Effettuare le analisi del sangue è un’operazione di routine che dovrebbe essere fatta una volta ogni sei mesi. Spesso vengono prescritte per escludere determinate diagnosi o magari per indagare la propria situazione di salute, ma il più delle volte le analisi del sangue vengono fatte per prevenzione e per verificare quali siano le nostre condizioni di salute.
Questo ci permetterebbe quindi di agire in fretta nel caso in cui, ad esempio, i livelli del nostro colesterolo cattivo o della nostra glicemia siano troppo elevati o di fare ulteriori analisi in caso di alcuni valori sballati. Ma come viene eseguito il prelievo ematico? Oggi vedremo insieme di cosa si tratta e quali sono le diverse modalità in cui viene effettuato.
Analisi del sangue e prelievo ematico: le diverse modalità di esecuzione
Le analisi del sangue vengono effettuavate tramite prelievo ematico, ovvero l’acquisizione di un campione di sangue generalmente venoso che permette di controllare lo stato di salute del paziente. Una volta prelevato il sangue, questo viene inserito all’interno di una provetta per poi essere inviato al laboratorio di analisi dove appunto verrà analizzato.
Il prelievo emetico, però, non è sempre fatto allo stesso modo. Esistono infatti diverse modalità di prelievo, ognuna con le proprie peculiarità. Vediamo allora una breve lista delle modalità di prelievo più utilizzate oggi.
- Venopuntura diretta con Butterfly. Questa procedura viene spesso utilizzata per i bambini o per tutti quei pazienti che rendono difficoltosa l’individuazione dell’accesso venoso. Gli aghi butterfly sono caratterizzati da una lunghezza e diametro inferiore dell’ago normale.
- Prelievo per emocoltura. Si tratta di un esame colturale del sangue utilizzato per ricercare determinati batteri. Questo prelievo viene generalmente eseguito prima del prelievo ematico nel caso in cui si necessiti di effettuare più esami diagnostici.
- Emogasanalisi arteriosa. E’ un prelievo di sangue più doloroso di quello venoso e viene effettuato da un’arteria periferica, come quella del polso o della piega del gomito. Generalmente si procede con questa metodologia di prelievo quando si sospetta un quadro di insufficienza respiratoria o uno scompenso dell’equilibrio acido base come nel caso del diabete mellito. Questo metodo fornisce tutte le informazioni relative ai gas ematiche che vengono disciolti sangue.
- Circuito di monitoraggio della pressione arteriosa cruenta. Nel caso di pazienti critici in terapia intensiva si incannula un’arteria radiale monitorando in maniera accurata la pressione arteriosa, rendendo così già semplice il prelievo. Si può procedere con questo metodo anche nel caso in cui si vogliano valutare gli effetti di particolari farmaci, così da trovare la terapia più appropriata al paziente.