Se hai ricevuto una multa sulle strisce blu aspetta prima di pagare: ecco quando puoi fare ricorso contro la contravvenzione

Multa sulle strisce blu: In alcuni casi è possibile fare ricorso a una sanzione attribuita nelle le aree di sosta a pagamento.

I parcheggi a pagamento sono diventati un vero incubo per chi abita in grandi città, come per esempio Milano. L’incredibile affollamento, l’aumento delle tariffe, nonché l’assenza di aree di soste, può spingere una persona a parcheggiare la propria auto nelle cosiddette strisce blu senza inserire il ticket sul cruscotto.

Multa parcheggi
Multa strisce blu: quando è possibile contestarla – milano.cityrumors.it

In alcuni casi può addirittura capitare di acquistare il biglietto, ma di voler lasciare l’auto nel parcheggio più tempo del previsto. In tutti questi casi, vi sono variabili da considerare per presentare un eventuale ricorso a seguito di una multa.

Multa strisce blu: quando è possibile contestarla secondo la legge

Sfidare la sorte è sempre rischioso, sebbene in alcuni casi siano le stesse strade a non dare la possibilità al cittadino di muoversi in maniera serena con la propria auto a causa dell’assenza di parcheggio. Oltre questo, vi sono altri molteplici variabili, ma è bene sapere in quali casi è realmente contestabile una multa e quando, sarebbe meglio pagarla.

Multa su parcheggi a pagamento
Contestazione multa su strisce blu: cosa dice la legge – milano.cityrumors.it

Ci sono tanti casi da prendere in considerazione. Il primo tra tutti, nonché il più frequente, è quello del ticket scaduto. Sebbene il proprietario del mezzo sia in possesso del biglietto pagato, è soggetto a una multa poiché il tempo prefissato sembra essere stato sforato. A tal proposito, il governo ha chiarito che il pagamento parziale della sosta non costituisce una violazione del divieto di sosta, ma un’inesattezza contrattuale.

Quindi, se all’interno del veicolo è stato riscontrato un biglietto scaduto, il vigile non può infliggere una multa, ma è tenuto a richiedere un’integrazione del pagamento ed eventuali costi previsti dai regolamenti comunali. In caso contrario, l’automobilista può presentare un ricorso e ottenere il rimborso di una parte della sanzione.

Inoltre, vi sono altri casi in cui è possibile presentare ricorso, come l’assenza di aree di sosta gratuite nelle vicinanze. Secondo il codice della strada, i Comuni sono tenuti a riservare un’adeguata area destinata a parcheggio gratuito quando gestiscono le zone di sosta a pagamento. La regola, tuttavia, non si applica nei centri storici, nelle aree pedonali e nelle zone a traffico limitato. Per ottenere questo dato, occorre richiedere agli uffici comunali la mappa ufficiale con la distribuzione dei parcheggi.

Inoltre, può capitare di acquistare il ticket ma dimenticarsi di esporre il biglietto all’interno del veicolo. Questo caso specifico prevede la possibilità di contestare la multa a patto che il biglietto sia stato conservato. In questo caso, è possibile portarlo al giudice per una contestazione, ma le spese processuali a carico del richiedente rendono questa pratica poco conveniente. A tal proposito, il consiglio è di fare ricorso al prefetto: impugnativa decisamente più economica rispetto al ricorso al giudice di pace.

Infine, potrebbe essere contestata la sosta nelle strisce blu senza ticket se lo stallo è posto in modo tale da costituire pericolo per lo scorrimento del traffico o nel caso in cui le strisce siano vecchie e poco visibili. A ogni modo, è bene sapere che sono autorizzati a contestare sanzioni sia i vigili urbani che gli ausiliari del traffico, ma non i dipendenti di società che gestiscono aree di parcheggio con convenzione scaduta o non rinnovata.

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