Milano spicca il volo: gli aeroporti tornano a riempirsi e le tratte non mancano. 762 milioni di euro di ricavi tra Malpensa e Linate.
Milano prende il volo. Il Comune festeggia l’aumento vertiginoso del traffico aeroportuale: lo conferma la Sea, società che gestisce Malpensa e Linate, stilando il report annuale di traffico e ricavi per quanto riguarda il business dei cieli. L’ascesa di Milano non è da sottovalutare perchè, se il territorio meneghino riprende a guadagnare con gli aeroporti, significa che anche nel resto d’Italia questa tendenza è ripresa senza problemi e soprattutto senza paura.
Il riferimento primario è ai tempi pre-pandemici, quando viaggiare non spaventava. Lo scoppio del Coronavirus ha svuotato (anche) le piste di decollo e atterraggio. Per una nuova (e piena) consapevolezza occorreva aspettare un po’: le previsioni parlavano di circa 1825 giorni. Milano ce l’ha fatta prima e, quindi, anche il resto d’Italia può essere sollevato dalla consapevolezza che viaggiare in aereo non fa più paura: aumenta il settore dei voli e cresce, inevitabilmente, anche il turismo.
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Milano decolla: gli aeroporti tornano ai livelli pre pandemia
I numeri parlano chiaro: Malpensa e Linate – solo nel 2023 – hanno guadagnato 762 milioni con 156 di utili. Cifra rapportata a 35,3 milioni di passeggeri. Il 22% in più rispetto all’anno precedente, pareggiando i conti con il 2019. L’anno prima della pandemia, in cui i livelli del mercato aeroportuale avevano ben altri standard.
Rispetto a quei canoni, Linate e Malpensa hanno totalizzato 23 milioni in più di utili per un totale di 293 milioni e 900mila euro al netto di corrispondenze e costi di gestione. Significa che i contratti aeroportuali vanno rivisti – specialmente per tecnici, hostess, steward e controllori di volo – ma c’è una buona base da cui partire. Anzi da cui (ri)partire: la nuova espansione di Milano viaggia sulle ali dell’entusiasmo e del sistema aeroportuale che è diventato il fiore all’occhiello del Comune fra aspettative e pretese.