Bonus lavoratrici madri: a conti fatti la convenienza è diversa da quel che credevi

Bonus Lavoratrici Madri, è una mossa conveniente richiedere il bonus e a quanto ammonta la cifra garantita.

Nel 2024, il Governo italiano ha pianificato di investire circa un miliardo di euro nelle politiche per la famiglia, una mossa significativa che mira a sostenere le madri lavoratrici in particolare.

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Il bonus per le madri lavoratrici dal 2024, in cosa consiste – Milano.cityrumors.it

Tuttavia, la realtà di questi benefici potrebbe essere diversa da ciò che molti si aspettano. Esamineremo da vicino le misure proposte e il loro vero impatto sulle lavoratrici madri.

Bonus lavoratrici madri, come funziona

La legge di bilancio 2024 prevede tre misure principali: l’aumento del bonus asili nido, una mensilità aggiuntiva di congedo parentale retribuita al 60%, e la de-contribuzione per le lavoratrici madri. Quest’ultima, in particolare, ha attirato molta attenzione.

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Favorire le donne madri che lavorano è un passo avanti per la società – Milano.cityrumors.it

L’art. 37 del disegno di legge di bilancio prevede un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali per le lavoratrici madri con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, fino a un massimo di 3.000 euro all’anno. Tuttavia, ci sono alcune limitazioni importanti che cambiano in base alla tipologia di lavoro che svolge la lavoratrice madre. Ad esempio, il lavoro domestico è escluso da questa misura, e il beneficio varia a seconda del numero di figli.

Chi beneficia realmente di questo bonus?

Secondo le stime governative, questa misura riguarda poco più del 6% dell’occupazione femminile in Italia. Sono escluse le libere professioniste, le lavoratrici autonome, quelle domestiche, quelle con contratto a tempo determinato, e quelle senza figli o con un solo figlio.

Un aspetto importante da considerare è l’effettivo impatto di queste misure sul reddito netto delle lavoratrici. Studi recenti hanno mostrato che la de-contribuzione porta maggiori vantaggi ai lavoratori con un reddito imponibile superiore ai 35.000 euro annui. Per le lavoratrici con un reddito inferiore, l’incremento netto in busta paga potrebbe essere meno significativo di quanto previsto.

Prendiamo il caso di una dipendente con due figli e un reddito imponibile di 1.500 euro al mese. Nel 2024, potrebbe vedere un aumento netto di soli 30 euro al mese rispetto al 2023. Al contrario, una dirigente con un reddito imponibile di 5.600 euro al mese potrebbe beneficiare di un incremento netto di 164 euro.

Questi numeri raccontano di una realtà importante e che coinvolge una grande fetta di popolazione. Sebbene le misure proposte sono un passo nella giusta direzione per supportare le lavoratrici madri, l’impatto che ha sulle cifre alla fine del mese lavorativo può variare notevolmente a seconda della situazione individuale. Inoltre, l’aumento dell’imponibile fiscale potrebbe portare a ritenute più elevate.

Le lavoratrici dovrebbero valutare attentamente come queste misure si applicheranno alla loro situazione specifica per capire realmente i benefici che possono aspettarsi.

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