“Nudi d’autore”, il progetto del fotografo Gianfranco Falcone spopola. Una serie di scatti “senza veli” a persone con disabilità.
L’integrazione passa anche dagli scatti d’autore. Gianfranco Falcone ha messo i suoi occhi dove altri mettono stereotipi. In occasione della Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità, il fotografo ha messo in atto un progetto definito “Nudi d’autore”. Una serie di scatti che immortalano persone con disabilità senza veli.
Niente di sconveniente, anzi. Un esempio per chi cerca risposte e può trovarle (anche) attraverso le immagini. Un messaggio importante per chi vede e vive la disabilità solo in un senso: avere a che fare con questo mondo non significa escludere il resto. Una persona con disabilità è, prima di tutto, un essere umano che guarda le cose da un’altra prospettiva. Il modo di percepire queste differenze deve essere inclusivo.
“Nudi d’autore”: bellezza e disabilità nel progetto di Gianfranco Falcone
Un metodo utile e necessario e quello che passa attraverso le foto: gli scatti di Falcone servono proprio a sottolineare che non ci sono differenze. O meglio: la differenza è negli occhi di chi guarda. Ciascun corpo è unico, con le proprie fragilità e criticità. Aspetto che riguarda tutti, senza alcun tipo di distinzione.
Questo progetto si vedrà anche al Teatro Menotti con grande soddisfazione da parte di chi lo ha ideato: “Quando si parla delle persone disabili se ne parla sempre dal punto di vista del bisogno. Cosa manca alle persone in carrozzina? Perché la città non è accessibile? E così via”.
“Non si cerca mai di guardare alla bellezza che una persona disabile ha dentro di sé”, ha raccontato il fotografo a MilanoToday. Un’occasione questa per scardinare i luoghi comuni lontano dagli stereotipi. La bellezza è negli occhi di chi guarda, ma talvolta lo sguardo va educato. È proprio quello che cerca di fare Falcone con i suoi lavori.