È scomparso improvvisamente poche ore dopo la sua ultima esibizione Paolo Benvegnu, artista e compositore milanese attivissimo da molti anni nella scena indie
Schivo, ma non introverso. Capace di dedicarsi con estrema passione alla realizzazione di un testo… “perché la canzone non deve essere fraintesa e perché mi piace che alla gente arrivi quello che penso”.
Paolo Benvegnù, fondatore degli Scisma, cantautore apprezzatissimo sulla scena indie nazionale e non solo è improvvisamente scomparso.
Paolo Benvegnù, l’ultimo spettacolo
La sua scomparsa è avvenuta poche ore dopo la sua partecipazione a Via dei Matti n.0, un programma di Rai3 condotto da Stefano Bollani e Valentina Cenni. Durante l’intervista, Benvegnù aveva parlato della sua musica e della sua visione artistica, lasciando un’ultima testimonianza del suo impegno creativo.
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Con il gusto dell’artigiano di lusso, incapace di dire banalità così come di creare cose fini a se stesse, Paolo si è presentato da solo con la sua chitarra acustica cantando È solo un sogno, capolavoro del suo primo disco solista Piccoli Fragilissimi Film composto nel 2003 dopo lo scioglimento degli Scisma, impreziosita anche sul disco dall’accompagnamento del piano di Stefano Bollani e cantata anche da Irene Grandi.
“Siamo artisti del non utile”
Durante la trasmissione Paolo Benvegnù ha sciorinato una serie di citazioni degne di una tesi di laurea. Da George Harrison (“la realtà che percepiamo è la somma di realtà adiacenti”). O Walt Whitman (“siamo uno e siamo moltitudine”).
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Tutto deve essere testo all’utile… “ma noi cantautori brancoliamo nell’inutile. Io adoro i bambini che corrono nei prati. Sono inutili ma mi provocano grande gioia”.
In una trasmissione dedicata a George Harrison Benvegnù e Bollani hanno poi intonato My Sweet love primo singolo del chitarrista, pubblicato subito dopo la sua uscita dai Beatles.
Paolo Benvegnu, una morte improvvisa
Qualche ora dopo nella sua casa di Desenzano dove si preparava per festeggiare il Capodanno in famiglia Paolo Benvegnù è stato colto improvvisamente da un malore. Aveva 59 anni. Aveva trascorso gli ultimi anni tra Firenze e l’Umbria, stabilendosi poi definitivamente a Perugia. La notizia è stata confermata e diffusa dalla famiglia.
Paolo Benvegnu, gli esordi con gli Scisma
Paolo Benvegnù aveva fondato nel 1993 gli Scisma, una band di riferimento per la scena AltArt-rock italiana. Con il gruppo, Benvegnù chitarrista, cantante e compositore, con gli Scisma ha prodotto tre album splendidi: “Bombardano Cortina” (1995), “Rosemary Plexiglas” (1997) e “Armstrong” (1999) cantante dalla voce di Sara Mazo. La band attiva per dieci anni si era riunita per un anno e mezzo nel 2014 per realizzare un EP e un tour. Per poi sciogliersi definitivamente.
La carriera solista e i riconoscimenti
Dopo lo scioglimento degli Scisma, Paolo Benvegnù ha intrapreso una carriera solista che ha ulteriormente consolidato la sua reputazione artistica. Dopo “Piccoli fragilissimi film” aveva pubblicato altri sette album tra cui Dell’Odio dell’Innocenza, suddiviso in due volumi, e l’ultimo È inutile parlare d’Amore, autentico capolavoro insignito della Targa Tenco quale Migliore Album assoluto del 2024. Da lì un lungo tour che si era concluso con alcune date a novembre.
Le collaborazioni e il legame con il pubblico
Nel corso della sua carriera, Benvegnù ha collaborato con numerosi artisti, contribuendo ad arricchire il panorama musicale italiano. Ha scritto canzoni per Irene Grandi e Marina Rei, collaborando in più occasioni con Motta, Brunori Sas, Piero Pelù, Malika Ayane.
Un episodio significativo è legato al libretto dell’album “Armstrong”, dove Benvegnù ha inserito i nomi di fan e collaboratori, riconoscendoli come parte del suo percorso artistico.
Paolo Benvegnu, artista poliedrico e innovativo
Oltre alla sua attività musicale, Benvegnù ha avuto un ruolo attivo anche in progetti culturali e teatrali, collaborando con compagnie e registi per la creazione di opere che univano musica e narrazione. Questi progetti hanno messo in luce il suo interesse per l’esplorazione di nuovi linguaggi espressivi e la sua capacità di superare i confini tradizionali della musica.