Fedez attacca il Codacons. Dopo le recenti stoccate dell’Associazione, l’artista risponde scrivendo al Ministero delle Imprese.
Tu chiamale, se vuoi, rendicontazioni. Il problema, adesso, sono i conti. Non tornano a casa Fedez, e non solo per questioni private che risolverà fra le mura domestiche, ma anche e soprattutto per eventi pubblici che riguardano il Codacons. Qualche settimana fa l’Associazione consumatori lo accusa di aver dichiarato il falso asserendo di essere nullatenente.
![Fedez eredità Leo](https://milano.cityrumors.it/wp-content/uploads/2023/12/Fedez-29122023-milano.cityrumors.it_.jpg)
Questo, tuttavia, sarebbe stato solo l’inizio di una lunga diatriba che prosegue ancora oggi. A distanza di qualche giorno Lucia non solo smentisce le accuse del Codacons, ma dimostra – tramite i suoi legali – di avere gli estremi per poter affermare certe cose. Intestare tutto alle sue società è lecito, purché ci sia la trasparenza a garantire determinati movimenti.
Fedez contro l’Associazione consumatori: i conti al vaglio
Questa c’era e quindi si è andati avanti. Fedez, tuttavia, si è legato al dito l’intemerata dell’Associazione: il cantautore scrive al Ministero delle Imprese per chiedere delucidazioni sui conti del Codacons. Di controllo in controllo. L’Associazione lo viene a sapere e pungola l’artista: “Gli metteremo a disposizione le nostre carte gratuitamente, basta che si rechi in Viale Mazzini e potrà trovare tutto.
![Fedez](https://milano.cityrumors.it/wp-content/uploads/2023/12/Fedez-20231225-MilanoCityRumors.it_-e1708430590755.jpg)
Anzi, ci darà modo di mettere in luce le nostre molteplici iniziative. Noi, intanto, stiamo continuando a indagare sui movimenti delle sue società”. Entrambi sotto la luce delle indagini reciproche: un tira e molla che non finirà tanto presto. Anzi, si prevedono nuove intemerate.
Botta e risposta
Quel che non è contemplato è semplicemente lo stallo: ci sono talmente tante scadenze e cose da fare che gli argomenti potrebbero perdersi in un vortice di scadenze e date. Se gli argomenti non mancano, bisognerà controllare anche le argomentazioni. Questa è la sottile differenza: le seconde vanno dimostrate, mentre i primi se li porta via il vento. O le tendenze. L’ultima parola spetta agli analisti che attendono – come un mantra – il responso degli ispettori.