Difficoltà di studio e memoria? Ecco il trucco del cono, così imparerai facilmente senza problemi

L’apprendimento non ha per tutti gli studenti lo stesso grado di semplicità. Il metodo del cono può aiutare.

La contemporaneità vive una fase in cui la concentrazione e l’approfondimento dei contenuti non sono esattamente in linea con i trend del momento. Si predilige passare rapidamente da un contenuto ad un altro, anche in senso crossmediale, piuttosto che soffermarsi e visionare o leggere fino alla fine. Questo ha delle conseguenze notevoli sulla concentrazione. Che si può ripercuotere non poco nella fase dell’apprendimento scolastico, dove l’utilizzo dei libri è ancora necessario.

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Noia lettura – milano.cityrumors.it

Anche se ormai la mutimedialità ha da tempo varcato la porta delle aule scolastiche, il libro rimane – fortunatamente un must da cui non si può prescidere. Altrimenti si rischia la grave perdita della capacità di lettura e di conseguenza di scrittura.

Il problema della concentrazione e della noia a scuola è sempre stato presente. Ora più che mai. Degli esperti sul metodo di studio hanno ideato il cono dell’apprendimento per far comprendere in maniera semplice ed efficace come funziona la memorizzazione.

Cono dell’apprendimento, a cosa serve

Si parte dalla punta della piramide. La lettura. A parere degli esperti di studentefelice.it con la sola lettura si memorizza meno del 20% dei contenuti, dopo due o tre mesi non si ricorda quasi nulla. Ed allora si prova ad aggiungere un pezzetto, per migliorare la stimolazione. L’ascolto passivo della lezione. Che fa arrivare la linea della memorizzazione al 20% pieno. Sempre troppo poco.

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Noia lettura – milano.cityrumors.it

Gli esperti suggeriscono di aumentare la stimolazione, ad esempio con la visualizzazione, poi con contenuti che coinvolgano, come ad esempio la visione di un documentario sull’argomento, fino ad arrivare a vivere in prima persona l’esperienza diretta. Si passa per la partecipazione attiva in classe o andando a vedere un museo sulla materia.

Per poi arrivare alla partecipazione diretta. L’esperta suggerisce che se uno studente si sente responsabilizzato, e deve in prima persona preparare una lezione, avrà la possibilità di studiare in maniera più motivata, e la curva dell’apprendimento potrebbe salire oltre il 90%.

Per realizzare questo si potrebbero realizzare dei gruppi di lavoro dove alla fine ogni studente deve spiegare all’intera classe una parte della materia scelta. Senza dubbio un suggerimento che stimola molte più parti sensoriali rispetto al semplice ascolto. In ogni caso non si deve perdere la capacità della lettura in solitaria, una competenza che una volta acquisirà accompagnerà piacevolmente la persona per il resto della sua vita di adulto.

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