Chiara Ferragni alle prese con il pandoro gate. Lo scandalo che ha travolto l’imprenditrice ha ripercussioni anche social.
Chiara Ferragni cerca di mettere insieme i pezzi e fare mente locale. Più che altro per capire da dove ripartire dopo la tempesta mediatica che l’ha travolta. La pratica commerciale scorretta con Balocco è acclarata, lei per rimediare donerà in beneficenza un milione di euro all’ospedale Regina Margherita di Torino.
Questo non basta perchè nella giornata di oggi arriva un’altra stoccata dal mondo dell’informazione. Lo stesso scandalo del pandoro potrebbe essere stato fatto anche con le uova di Pasqua qualche anno fa, in questo secondo frangente non c’è ancora nessun tipo di conferma. Anzi, i diretti interessati si smarcano e l’Antitrust non interviene.
Pandoro gate: è fuga di follower dal profilo di Chiara Ferragni? I dati
Quindi, fino a prova contraria, le uova pasquali sono “salve”. La reputazione della Ferragni, tuttavia, come esce da questa storia? Secondo il sito FollowerStats, la donna ha perso intorno ai 16mila follower. Una goccia nel mare rispetto a 30 milioni di utenti che la seguono e rispettano. In molti condividono il suo appello di scuse. Questo vuol dire che il video nonostante tutto ha avuto centinaia di migliaia di interazioni. In termini di reputation è tutto engagement: significa, per i profani, che non tutto il male viene per nuocere. Lei che con i social ci guadagna può “festeggiare” ancora.
Il suo resta uno dei profili più visti e seguiti non solo su scala nazionale. Ora bisogna vedere successivamente come si modificheranno le cose, perchè tra i seguaci c’è inevitabilmente più di qualche detrattore: la situazione resta sotto controllo e monitoraggio. Le prossime settimane saranno determinanti per capire quanto e come sfruttare questa condizione, il team dell’imprenditrice digitale è già al lavoro.
Non perdere il terreno acquisito è la parola d’ordine e il nuovo mantra. Secondo le statistiche, chi pensava di scalfirla sembrerebbe averla addirittura “avvantaggiata”. Ora non resta che stabilire come la prenderanno gli sponsor. Anche se, dall’aria che tira, le premesse saranno più complicate di quello che sembrano.
