Il live al Carroponte dei Fontaines D.C., sold-out da settimane, è stato rovinato da segnali di disorganizzazione diffusa: bagni insufficienti, problemi audio, pubblico ammassato e visibilità quasi nulla sotto palco. Un concerto che doveva essere memorabile è diventato un incubo logistico con qualche momento di tensione e anche alcune risse
L’arrivo dei Fontaines D.C. al Carroponte di Sesto San Giovanni, in una estate ricchissima di grandi eventi live era sicuramente uno dei momenti più attesi dal pubblico milanese del rock alternativo.

A due soli giorni dallo show dei Deftones, anch’esso attesissimo e accompagnato da alcune polemiche, lo show della band irlandese, grande rivelazione della scena internazionale, è stato caratterizzato da numerose polemiche subito diventate virali anche dopo la pubblicazione di video di protesta da parte dei fan presenti.
Fontaines D.C. al Carroponte
L’evento era sold out. E se la data a Bologna che ha inaugurato il Sequoie Music Park era stata definita impeccabile per resa e organizzazione, quella di Sesto San Giovanni ha scatenato polemiche pesantissime. Su alcuni siti e forum si parla di pessima visibilità, audio inadeguato, gente ammassata, malori ma anche di qualche rissa, che avrebbe avuto tra i protagonisti il personale di sicurezza dell’evento, un po’ troppo disinvolto nel gestire il malumore di persone che non vedevano nulla e che nel caos generale non riuscivano a muoversi.
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Fin dal momento dell’apertura dei cancelli sembra essersi generato un flusso incontrollato, senza alcuna canalizzazione, causando caos già in fase di entrata.
Pessima visibilità
Tra le lamentele principali, quella sulla visibilità. Molto dipende dalla struttura dell’arena, atipica, stretta e lunga, un vecchio capannone industriale ancora sovrastato dai tralicci della ex Breda. Quindi, chi si trovava sui lati, impossibilitato a spostarsi al centro data la ressa, aveva davanti pali e ostacoli.
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E chi era dietro si è trovato pure una torretta prefabbricata destinata a ospitare luci e consolle, che però era vuota. E poteva essere smontata. La maggior parte del pubblico era ammassata dietro o lateralmente, dove nemmeno gli schermi erano ben posizionati o sufficienti.
Problemi audio e acustica sottotono
Si parla anche di acustica deludente. Molti spettatori lamentano un suono “impastato”, con bassi e drum che si confondevano, e le voci coperte dalle chitarre. Forse anche perché i limiti imposti dalle autorità per i locali all’aperto non consentono quella che per un gruppo del genere dovrebbe essere quanto meno una amplificazione adeguata.
Servizi al pubblico inadeguati
Anche i servizi basilari hanno tradito le attese. Sui blog si parla di bagni chimici insufficienti e in pessime condizioni: le lunghissime file hanno fatto girare la testa a molti, specie con le temperature estive. Bar intasati con code chilometriche per una birra o un panino, fino a trenta minuti di attesa. Criticati anche gli spazi ristoro e picnic: dove i fan si rassegnavano a posti sul prato, lontano dal palco, in un contesto del tutto commerciale e con poco rispetto per lo spettacolo.
Fontaines D.C., quando la band non basta
Nessuna responsabilità da parte della band, va detto. Anzi, i Fontaines D.C. si sono confermati una band potente e trascinante ma in un contesto così disordinato, la musica – per quanto buona – non basta certo a salvare l’esperienza da una valutazione disastrosa.
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Da valutare il numero di presenze ‘possibili’ per una struttura come il Carroponte che sia per i Deftones che per i Fontaines D.C. ha evidentemente mostrato la corda a dispetto di una organizzazione che garantisce l’arena per 10mila persone. L’impressione è che per i Fontaines gli ingressi fossero più numerosi, e nemmeno di poco.
Problema sicurezza
Un pubblico ammassato e i malori segnalati rendono la situazione preoccupante: anche per via di momenti di tensioni palpabili e documentati anche da diversi video. Il tutto in una stagione live che a Milano nonostante la folla fa pensare, soprattutto per il caro biglietti, una serie di sold-out presunti, e altri sold-out reali che però rischiano di rovinare lo spettacolo a chi acquista il biglietto e il nome delle band ospiti.