I bambini venivano insultati, minacciati e anche strattonati violentemente. Finita in manette la maestra, denunciata dalle colleghe.
È uno dei peggiori incubi di tutti i genitori che, lasciando ogni mattina i propri piccoli all’asilo nido, si augurano che le maestre e le educatrici si prendano cura di loro e li crescano con i medesimi valori che provano loro stessi. Nella maggior parte dei casi è proprio così e negli asili nidi si viene a creare un clima disteso e sereno amato dai piccoli, che non vedono l’ora di ritornarci. In alcuni casi, però, qualcosa si incrina: ecco cos’è successo in un nido statale di Milano.
Accuse pesanti per un’educatrice italiana di 46 anni che, nelle ultime ore, è stata arrestata dagli agenti dell’Unità tutela donne e minori della polizia locale, con l’aiuto dei colleghi del Comando decentrato 8. L’accusa è quella di maltrattamenti continuati su una decina di bambini di età di circa un anno, iscritti a un asilo nido comunale situato nella periferia nordovest della città. Ecco com’è stata beccata.
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Segnalata dalle colleghe
L’indagine degli agenti nei confronti dell’educatrice 46enne italiana è scattata in seguito a due segnalazioni arrivate direttamente dalla dirigente della scuola che, a sua volta, avrebbe ricevuto delle informazioni in merito alle violenze perpetrate dall’educatrice da parte di due sue colleghe. La donna oggi accusata di maltrattamenti è assunta in quell’istituto dal 1996 e, con la qualifica di educatrice, lavora lì da quindici anni.
Ricevuta la segnalazione da parte della dirigente della scuola dell’infanzia, gli agenti hanno ascoltato la testimonianza di una collega della donna e poi hanno posizionato delle cimici per avere delle prove da usare contro di lei. In seguito a queste registrazioni, il gip Chiara Valori ha dichiarato la presenza di chiari indizi di colpevolezza e, quindi, disposto i domiciliari.
La ricostruzione delle violenze
Gli atti parlano quindi di continue minacce ed insulti ai bambini dell’asilo che, essendo così piccoli, non avevano modo di raccontare ai genitori o ai tutori legali quanto subivano al nido. In alcuni casi, alle violenze verbali si accompagnavano anche quelle fisiche: la maestra, infatti, strattonava i bambini per evitare che si alzassero dai bambini e per obbligarli a dormire. Un’altra accusa è quella di omessa vigilanza poiché, in alcuni casi, l’educatrice ha guardato il cellulare al posto di monitorare il comportamento dei piccoli.