Un giovane panettiere di 20 anni, Marco Cutrona, ha perso la vita nella notte a Milano in uno scontro tra il suo monopattino e un’auto guidata da un uomo ubriaco. La città si interroga ancora una volta sulla sicurezza stradale e sull’uso dei mezzi elettrici.
Ancora un grave incidente stradale che ha per protagonista il conducente di un monopattino. Nella notte tra giovedì e venerdì, in via Comasina, ha perso la vita Marco Cutrona, un ragazzo di 20 anni originario della zona, conosciuto da tutti come “il giovane panettiere”.

Era alla guida di un monopattino quando è stato travolto da una Fiat 500, guidata da un uomo di 29 anni risultato poi positivo all’alcoltest.
Incidente stradale in monopattino
Lo scontro è avvenuto attorno alle 2 di notte. Marco stava rientrando verso casa quando è stato colpito in pieno dall’auto. I soccorsi del 118 sono arrivati in pochi minuti, ma le condizioni del ragazzo erano già disperate: un forte trauma cranico e numerose fratture. Il giovanissimo è morto poco dopo l’arrivo all’ospedale Niguarda.
Chi era Marco Cutrona
Marco era un ragazzo solare e molto legato alla famiglia. Lavorava in un panificio a conduzione familiare ed era molto conosciuto in quartiere per la sua gentilezza e il suo impegno. “Ogni mattina si alzava alle 4 per andare al lavoro.
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Era un esempio”, racconta uno zio ai giornalisti arrivati sul posto. Sui social, amici e conoscenti hanno lasciato centinaia di messaggi di cordoglio. Il suo volto sorridente, le foto delle colazioni servite in grembiule e cappello bianco, le risate nei video su TikTok: il profilo di Marco oggi è una bacheca di dolore e rimpianti.
Il conducente arrestato: tasso alcolemico elevato
Il conducente dell’auto, secondo quanto riportato dalla polizia locale, aveva un tasso alcolemico superiore al limite consentito. Subito dopo l’incidente è stato sottoposto ad alcoltest ed è scattato l’arresto con l’accusa di omicidio stradale aggravato. L’uomo, un 29enne incensurato, identificato ma la cui identià non è stata resa nota, è ora in custodia cautelare. Ha dichiarato di non aver visto il ragazzo a causa della scarsa visibilità e della velocità. È accusato di omicidio stradale.
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Secondo i rilievi, l’auto avrebbe impattato contro il monopattino mentre procedeva a velocità sostenuta. Le telecamere di videosorveglianza della zona sono state acquisite dagli inquirenti e saranno fondamentali per chiarire la dinamica.
Incidente in monopattino, ancora polemiche
La morte di Marco riaccende il dibattito sull’uso dei monopattini elettrici in città. Mezzi comodi, ma spesso protagonisti di incidenti anche gravi. L’assessore alla Mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi, ha espresso vicinanza alla famiglia e annunciato l’intenzione di rilanciare un tavolo tecnico sulla sicurezza stradale, in particolare per i veicoli leggeri.
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Secondo i dati forniti dalla Polizia Locale, negli ultimi dodici mesi sono stati registrati oltre 150 incidenti che coinvolgono monopattini nella sola Milano. In alcuni casi con esiti molto gravi: “Non possiamo tollerare altre morti come questa”, ha dichiarato il presidente del Municipio 9, Giuseppe Lardieri.
Il ricordo e la rabbia della comunità
Nel quartiere di Affori, dove Marco viveva, l’emozione è palpabile. I commercianti della zona hanno deciso di organizzare una raccolta fondi per sostenere la famiglia. Intanto cresce l’indignazione sui social: “Non si può morire così, a 20 anni, per colpa di un ubriaco al volante”, scrive una giovane amica sulla bacheca del quartiere.
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Anche il sindaco Giuseppe Sala ha pubblicato un messaggio sui social: “Milano abbraccia la famiglia di Marco. Non smetteremo di lavorare per rendere le nostre strade più sicure per tutti”.
Incidente in monopattino, indagini accuse e processo
La Procura ha aperto formalmente un fascicolo con l’accusa di omicidio stradale. L’automobilista è stato sottoposto a interrogatorio e il suo avvocato ha chiesto i domiciliari. Intanto, la famiglia di Marco ha nominato un legale di fiducia e si è detta intenzionata a costituirsi parte civile. Il funerale verrà celebrato nei prossimi giorni nella chiesa di via Astesani, con la partecipazione di tutta la comunità.