Un grande giocatore della squadra di Chivu ha avuto una delle amarezze più grandi che ci potessero essere
Giocare, festeggiare per la vittoria in Champions League e tornare a casa dove però non c’è più nulla. Una serataccia. Quando entrano i ladri a casa, è sempre una brutta esperienza e una cosa che amareggia. Se poi succede in una località tranquilla dove non accade mai niente di rilevante, allora la beffa è doppia anche e soprattutto se si tratta di un personaggio molto importante.
Nella serata in cui l’Inter era impegnata a giocare la gara di Champions League contro il Kairat, la quiete di Castelli Calepio, un paesino attaccato a Bergamo, è stata interrotta bruscamente. Una località che pochi conoscono ma che è venuta alla ribalta da un certo periodo perché da quelle parti vive un grande campione dell’Inter come Alessandro Bastoni.
E mentre il giocatore si dava da fare in campo, qualcun altro è entrato a casa sua e l’ha praticamente svuotata. Un furto rapido e senza alcun rumore che è stato messo a segno nella villa del difensore dell’Inter e della Nazionale. Secondo le forze dell’ordine, il colpo sarebbe avvenuto nel tardo pomeriggio quando a casa non c’era nessuno e visto che il calciatore era impegnato a San Siro nella partita di Champions League.
Le indagini e il bottino rubato a Bastoni
Da quanto si è appreso dalle forze dell’ordine, i ladri hanno agito con velocità d’esecuzione e precisione, anche perché dai primi rilevanti fatti nella nottata tra il 5 e il 6 novembre, ovvero quando il giocatore è rientrato a casa con la moglie, pare che i criminali sarebbero entrati tramite una griglia posta sotto l’abitazione tanto che in pochi istanti e senza fare alcun rumore, avrebbero portato via tutto quello che si poteva prendere.
Nel bottino dei ladri ci sarebbero diversi orologi di pregio, tra cui sembra due Rolex dal valore molto elevato, ma anche alcune borse griffate più alcuni gioielli e preziosi trovati all’interno della casa e forse anche con estrema facilità. I ladri si sarebbero dati alla fuga prima dell’arrivo della vigilanza e dei carabinieri anche perché non si capisce se l’allarme abbia funzionato o meno.
Le indagini sono state affidate ai carabinieri della compagnia di Grumello del Monte e al Nucleo operativo di Bergamo, ma su quello che si sta facendo c’è naturalmente riserbo più assoluto. Gli investigatori stanno vagliando diverse ipotesi e stanno soprattutto esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e le tracce lasciate dai malviventi per ricostruire i movimenti della banda.
