Troppe misure e non ci sono più braccialetti, il dj Alessandro Basciano resta senza sorveglianza ma il divieto di avvicinamento alla ex fidanzata Sophie Codegoni permane
Lo scorso 30 aprile la Corte di Cassazione aveva reso definitivo il divieto di avvicinamento a non oltre 500 metri per Alessandro Basciano, accusato di stalking e minacce contro l’ex compagna Sophie Codegoni, disponendo anche l’obbligo del braccialetto elettronico per monitorarlo.

La misura è stata notificata a metà giugno, quando il dj è rientrato in Italia dopo un periodo di lavoro all’estero: ma da allora l’ordine giudiziario è rimasto inapplicato.
Niente braccialetto elettronico
All’origine del vuoto c’è una assurda crisi di magazzino: i braccialetti elettronici in dotazione alla giustizia milanese sono esauriti e i tecnici non hanno quindi spazio per nuovi collegamenti.
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Il caso Basciano—come altri fascicoli di codice rosso — resta in lista d’attesa fino all’arrivo delle nuove scorte, richieste da tempo, e viene dunque slittato a data da destinarsi. L’alternativa degli arresti domiciliari resta invece sospesa perché il dispositivo è formalmente “in corso di applicazione”.
Le paure di Sophie Codegoni
La vicenda di Sophie Codegoni, 24 anni compiuti a gennaio, popolarissima come modella – aveva iniziato a posare per Chiara Ferragni, ma anche per le sue attività social e per una lunga partecipazione alla trasmissione Uomini e Donne dalla quale era uscita mano nella mano con Matteo Ranieri. Un rapporto di grande successo il loro, ma che durerà non oltre un mese.
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Nel pieno della sua attività di massima popolarità, partecipando anche a una delle ultime edizioni di Avanti Un Altro nei panni della Bonas, Sophie Codegoni racconta di aver vissuto mesi di pedinamenti, messaggi offensivi e minacce da parte di Alessandro Basciano, dj – anche lui popolarissimo dopo la sua partecipazione al Grande Fratello – con il quale aveva iniziato una convivenza. che le hanno stravolto la quotidianità. Il DJ sul red carpet di Venezia nel 2022 le aveva anche chiesto di sposarlo. Ma la storia finirò malissimo con un’accusa di stalking da parte della donna che la magistratura percepisce e avvalora con una sentenza.

Sophie Codegoni, quali scenari adesso
Ora, senza il controllo elettronico, la donna teme che il divieto resti un semplice foglio di carta: qualsiasi violazione scatterebbe solo dopo la sua segnalazione alle forze dell’ordine, con tempi di reazione non immediati. La Procura di Milano, che aveva chiesto misure più incisive, parlando anche di “grave pregiudizio alla tutela della vittima”.
Il Ministero della Giustizia ha promesso un nuovo lotto di dispositivi entro l’estate, ma non ha indicato date precise. Se l’impasse dovesse prolungarsi, i pm potrebbero chiedere di sostituire l’obbligo del braccialetto con i domiciliari, opzione già adottata in casi simili. Intanto, ogni avvicinamento oltre la soglia dei 500 metri verrebbe considerato flagranza di reato, con arresto immediato. Una soluzione artigianale a un problema strutturale: senza strumenti, le misure cautelari finiscono per pesare più sulle vittime che sugli indagati.