Sesto San Giovanni, nuovi sviluppi sull’omicidio di via Fogagnolo

Non ha ancora un nome l’uomo ucciso a Sesto San Giovanni, gli investigatori si concentrano sul cellulare e sulla cerchia di conoscenze.

A due giorni dal macabro ritrovamento del cadavere in via Umberto Fogagnolo, a Sesto San Giovanni, gli inquirenti cercano di dare un nome alla vittima e un volto all’assassino.

Omicidio Sesto San Giovanni
Si indaga sul giallo di Sesto San Giovanni – Credits ANSA (Milano.CityRumors.it)

Il corpo, colpito da almeno sette fendenti e dato alle fiamme, probabilmente nel tentativo di distruggere qualsiasi traccia, resta ancora privo di identità ufficiale: le impronte digitali non hanno prodotto riscontri nelle banche dati delle forze dell’ordine, e si attende l’autopsia prevista per questa mattina.

Sesto San Giovanni, la vittima

L’uomo, apparentemente un sessantenne con tratti mediorientali, si trovava da pochi giorni nell’appartamento teatro del delitto, ospite di un giovane studente universitario ventenne, residente in affitto. Il ragazzo, ritenuto totalmente estraneo ai fatti, si trovava in vacanza al momento dell’omicidio. Proprio questa relazione — insolita ma apparentemente basata sulla fiducia — è ora uno degli elementi al centro delle indagini.

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Secondo quanto emerso finora, l’aggressore avrebbe colpito più volte la vittima nella camera da letto, per poi dare fuoco al materasso sul quale era adagiato il corpo, probabilmente nel tentativo di cancellare le prove e simulare un incidente.

Le indagini

Gli investigatori della squadra mobile, coordinati dal pm di Monza Marco Santini, non escludono che il killer sia stato accolto volontariamente nell’appartamento. Le ferite al braccio destro della vittima suggeriscono un ultimo, vano tentativo di difesa.

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L’incendio, secondo il Nucleo investigativo antincendi dei vigili del fuoco, è partito dalla camera da letto, confermando l’ipotesi del dolo. Alcuni vicini, ascoltati dai detective, avrebbero riferito di litigi nei giorni precedenti, dettaglio che alimenta il sospetto di una lite degenerata in omicidio.

Gli sviluppi

Restano da chiarire ancora molti aspetti: primo fra tutti, l’identità della vittima. La polizia spera che dall’autopsia emergano elementi utili non solo per risalire al nome dell’uomo, ma anche per definire con precisione la dinamica del delitto. Altrettanto centrale è la ricerca del cellulare della vittima, ancora introvabile. Potrebbe contenere messaggi, chiamate o appuntamenti decisivi per individuare il responsabile.

Le telecamere di videosorveglianza presenti nella zona sono ora al vaglio degli inquirenti. L’ipotesi è che possano aver immortalato l’ingresso o la fuga dell’assassino, offrendo uno spiraglio investigativo in una vicenda ancora avvolta nell’ombra.

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