Milano, truffe a bordo: boom di raggiri tra auto e moto, le tecniche più usate sul territorio e come evitarle

Milano, problemi con auto e moto. Più di 2 milioni di italiani sono stati truffati nell’ultimo anno: maglia nera al Duomo. I dati.

I segnali stradali aiutano a determinare situazioni di pericolo, ma i rischi peggiori arrivano quando si resta al palo. Parola di due milioni di italiani, quelli che sono stati truffati lungo le strade nell’ultimo anno. I dati parlano chiaro: lo Stivale accusa un aumento di truffe e raggiri al volante. Chi guida, infatti, nell’ultimo periodo risulta essere più fragile.

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Truffe al volante in aumento (ANSA-Milano.cityrumors.it)

In quest’ecatombe, Milano si rivela capofila con 880mila persone cadute nei ripetuti tranelli di coloro che si definiscono professionisti del raggiro. In realtà di professionale, in queste tecniche, non c’è nulla. Si tratta soltanto di trucchi ben collaudati per fingere tamponamenti o incidenti di vario genere.

Truffe con auto e moto

Coinvolgere gli automobilisti meno scaltri che, per non mettere in campo le assicurazioni e scalare nelle classi di competenza, accettano di pagare in contanti venendo raggirati in maniera – a tratti – irreparabile. Solo il 20% delle vittime ha poi denunciato, perchè anche la componente della vergogna gioca un ruolo fondamentale.

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Aumentano i raggiri agli automobilisti (Milano.cityrumors.it)

Essere truffati è spiacevole, che gli altri lo vengano a sapere diventa deleterio. La reputazione, almeno a Milano e secondo le statistiche, vale più del risarcimento. I dati di Facile.it confermano proprio quest’abitudine di subire in silenzio purché la truffa rimanga un segreto fra chi l’ha commessa e chi l’ha subita.

Milano maglia nera

I meccanismi per raggirare gli automobilisti sono diverse. La prima maniera, anche quella più efficace, è quella del finto tamponamento: un uomo si accosta anche soltanto per parcheggiare e viene travolto da un rumore sordo. Si tratta di un altro dietro che crea appositamente il caos come se ci fosse stato un sinistro, poi arriva il complice – fingendo di avere la macchina ammaccata per colpa dell’ignaro pilota che avrebbe fatto una manovra avventata – e invece del classico CID pretende (per agevolare la pratica) un risarcimento in contanti.

Una volta avvenuto lo scambio di denaro i complici si volatilizzano. Troppo tardi anche per cercare il numero di targa dei malfattori, anche perchè la macchina usata potrebbe non essere neppure la loro. In alternativa c’è poi la truffa dello specchietto che conserva le stesse tecniche del primo metodo, ma punta esclusivamente sugli specchietti laterali.

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La tecnica dello specchietto

Il tonfo viene simulato con una lattina vuota, a quel punto arriva il complice e asserisce di avere lo specchietto danneggiato a causa di una manovra avventata della vittima designata, chiede soldi in contanti e scappa. Il consiglio delle associazioni antitruffa è quello di procedere sempre con la constatazione amichevole chiamando gli enti di riferimento. I malcapitati, appena vedranno le intenzioni di regolarizzare, scapperanno senza appello. Unico modo per evitare ulteriori problemi lontano dalle strade. Occhi aperti in strada, ma soprattutto.

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