Nelle ultime ore prende forma una possibile prima dinamica di quanto accaduto l’altra mattina al parco acquatico Aquaneva di Inzago quando la bambina 11enne è stata ritrovata sul fondo di una piscina in arresto cardiaco
Ancora lotta tra la vita e la morta la piccola di 11 anni, S.F., originaria del Senegal ma residente a Caravaggio che due giorni fa è stata trovata sul fondo di una piscina nel parco acquatico Aquaneva a Inzago, nel milanese. La piccola, è attaccata ai macchinari presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII.
Non è ancora chiara la dinamica di quanto accaduto in quel centro sportivo in provincia di Milano, seppur le indagini portate avanti dalla polizia locale capitanata dal comandante Vincenzo Avila, in queste ore delineano una possibile prima ricostruzione. La bambina “Ama l’acqua ma non sa nuotare”.
Una prima dinamica
Secondo le indagini sul dramma avvenuto due giorni fa e nel corso di un colloquio avvenuto ieri pomeriggio, 18 giugno 2024, presso il posto di polizia dell’ospedale di Bergamo tra i genitori della piccola 11enne e gli agenti della locale di Inzago, la bambina, per quanto noto, non aveva patologie pregresse di tipo respiratorio o cardiaco.
Prende forma lentamente una possibile dinamica dell’accaduto, nonostante la difficoltà della ricostruzione e testimonianze che, secondo il comandante Avila, come riporta il Giorno: “sono, per molti versi contrastanti e ancora da riordinare”. L’acqua nella piscina dove è avvenuto il fatto, ha una profondità di un metro e sessanta centimetri, forse un gioco pericoloso con le amiche che erano in acqua con la bambina e l’immersione da cui la bimba non ha fatto ritorno.
Quando l’11enne è stata avvistata in acqua era già in arresto cardiocircolatorio. Il quadro sanitario è molto serio, le prossime ore saranno determinanti. Accanto alla bambina restano, ovviamente, i genitori e le preghiere di tutto il paese.
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L’indagine
L’attività investigativa nel frattempo va avanti. La mattina dell’incidente il papà della bambina era giunto nel parco acquatico a Inzago, ed era salito con la piccola sull’elicottero, in direzione dell’ospedale. Ieri il colloquio della famiglia con la polizia: “lo stato di salute della bambina, eventuali problematiche respiratorie, o altre patologie cui ricollegare un eventuale malore. Non ne risulterebbero. Era necessario sapere se sapesse o meno nuotare, altra informazione che può aiutare a capire”.
Ora l’indagine dovrà far chiarezza su cosa sia accaduto in quella maledetta piscina, e quanto tempo l’11enne sia rimasta sott’acqua prima di essere vista e portata in salvo, da parte di un sacerdote accompagnatore, di un assistente bagnante e di alcuni presenti. Ieri sera a Caravaggio, paese dove la bambina risiede con la famiglia, un momento di raccoglimento in oratorio, e la recita di un rosario per pregare affinché la bambina si riprenda.