L’audio shock di Alessia Pifferi inviato alle amiche a gennaio del 2022 e riferito alla piccola Diana, la figlia lasciata morire di stenti in casa. “Mangia come un bolide”
La piccola Diana, è morta di stenti ad appena 18 mesi di vita. A lasciarla morire nel suo lettino è stata la madre Alessia Pifferi, ora accusata per l’omicidio della figlia. La donna ha lasciato la bambina da sola in casa per 6 giorni con solo un biberon di latte e una bottiglietta di acqua. A distanza di un anno dal decesso, ora spunta un audio scioccante che la mamma di Diana avrebbe inviato nel gennaio del 2022 alle amiche.
Nella traccia audio si sente la stessa indagata dire ad alcune donne, amiche, in riferimento alla figlioletta: “Mangia come un bolide”. Gli audio inediti sono stati trasmessi ieri, martedì 28 novembre, nel corso del programma di Rai 1 “La vita in diretta” condotto da Alberto Matano.
L’audio shock di Alessia Pifferi alle amiche
In un messaggio vocale inviato alle amiche e datato gennaio 2022, Alessia Pifferi, accusata della morte della figlioletta Diana di appena un anno e mezzo afferma: “Magna tutto questa qui, altro che balle. Tutto, tutto, tutto, una mangiona”. Poi continua: “La signorina era qui nel seggiolone. Adesso sta mangiando, come una mangiona. Ieri sera ha mangiato una fondina di quelle nostre piena di minestrone, di passato. Il prosciutto, il pane. Magna questa qui”.
“Ha mangiato la bistecca, io con l’insalata e lei la bistecca con una fettina fina fina di grana e prosciuttino. Questa quando ha fame, ha fame. Mangia come un bolide, mattino, colazione, pranzo e cena”.La 38enne accusata di aver fatto morire di stenti la propria bambina raccontava stupita alle amiche del grande appetito della figlia. Gli audio sono stati trasmessi nel corso della trasmissione Rai “La vita in diretta”. Nel frattempo, il processo sta proseguendo a Milano con diversi scontri.
Partendo dalle accuse del pubblico ministero rivolte circa due settimane fa, alle psicologhe del carcere dove attualmente è rinchiusa Alessia Pifferi, avanzando l’ipotesi, secondo il pm, concreta di aver manipolato l’imputata suggerendole cosa dire. La Pifferi deve rispondere di omicidio volontario pluriaggravato dopo la scoperta, nel luglio del 2022 della piccola Diana trovata morta in casa. Quel giorno quando i sanitari del 118 giunsero sul luogo del delitto non poterono far altro che accertare il decesso della bambina. Accanto al corpicino senza vita della piccola c’erano solo un biberon vuoto e una bottiglietta d’acqua.
Gli esami su Diana
Successivamente, gli esami eseguiti sul cadavere della piccola Diana accertarono come la bambina di 18 mesi fosse morta di fame e sete dopo essere stata abbandonata per sei giorni senza cibo né acqua.
Da subito i sospetti degli investigatori si concentrarono proprio sulla madre, Alessia Pifferi che fu arrestata l’indomani il ritrovamento del cadavere della figlioletta. Interrogata dal pubblico ministero, la 38enne confessò di aver lasciato la figlia Diana da sola in casa per andare dal compagno che viveva a Leffe, in provincia di Bergamo.
Qui era rimasta per quasi una settimana, ignorando, come lei stessa ha poi ammesso durante l’interrogatorio di convalida del fermo, i rischi e le tragiche conseguenze per la salute di Diana. Non rimane che il verdetto dei giudici che a breve dovranno esprimersi sull’intera vicenda.