Intercettata un’organizzazione criminale che gestiva una redditizia piazza di spaccio tra Saronno Sud e Caronno Pertusella, arresti e sequestri
Già la definizione che gli abitanti della zona tra Saronno e Caronno Pertusella gli avevano attribuito – il Boschetto della Droga – non suonava come una destinazione accogliente.
Un via vai continuo di spacciatori e clienti, un ambiente purtroppo anche pericoloso per chi semplicemente voleva fare due passi con il cane. La zona al confine tra i due comuni è stata oggetto di una massiccia operazione dei carabinieri che ha portato a risultati piuttosto significativi.
Boschetto della droga, l’operazione
L’operazione, condotta dai carabinieri di Saronno, aveva preso il via da un episodio di violenza avvenuto all’interno della zona boschiva, nei pressi di Cascina Colombara, dove un 17enne di origine tunisina era stato accoltellato. Le indagini, inizialmente incentrate su questo tentato omicidio, avevano in realtà portato alla luce una fitta rete criminale dedita allo spaccio di droga.
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Il giovane accoltellato, coinvolto nella gestione della piazza di spaccio, era rimasto vittima di una lite apparentemente banale, legata all’uso di una bicicletta. Da questa vicenda in realtà le indagini hanno svelato i retroscena di un’organizzazione di traffico e spaccio molto ben strutturata.
Un accoltellamento sospetto
Che l’accoltellamento fosse in realtà un’aggressione collegata a contrasti interni all’ambiente dello spaccio era abbastanza chiaro fin da subito. Tuttavia, proseguendo con le indagini, è emerso che il gruppo criminale del quale il giovane faceva parte era gestito da un gruppo di nordafricani noti per la loro estrema aggressività.
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Alcuni passanti che si avventuravano nella zona avevano spesso denunciato minacce con machete e coltelli, segnalandone la pericolosità.
Un supermarket dello spaccio
La piazza di spaccio nel boschetto tra Saronno Sud e Caronno Pertusella era attiva tutti i giorni, praticamente a qualsiasi ora. L’organizzazione sfruttava la comodità della vicinanza alle stazioni ferroviarie per garantire un flusso continuo di clienti, interessati principalmente all’acquisto di cocaina. Anche se in realtà gli spacciatori della zona proponevano un po’ di tutti.
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I dealer poi negli ultimi mesi si erano fatti più intraprendenti cercando tuttavia di esporsi quanto meno possibile: operavano da casa, ricevendo ordini telefonici e inviando dei corrieri – quasi sempre giovanissimi – a effettuare le varie consegne.
Le sentinelle del Boschetto della drora
Un ruolo cruciale nel mantenere il controllo del territorio era affidato alle “sentinelle”, tossicodipendenti che vivevano in tende o rifugi improvvisati nel bosco. Questi svolgevano il compito di segnalare l’arrivo di eventuali pattuglie o curiosi, garantendo così la sicurezza delle operazioni. Gli introiti dell’organizzazione erano elevati: si stima che la piazza fruttasse circa 5.000 euro al giorno.
Cinque arresti, zona sequestrata
L’operazione, condotta dai carabinieri di Saronno con il supporto di varie unità specializzate, si è conclusa con successo portando all’arresto di cinque persone: altre tre sono attualmente ricercate. Tra gli arrestati, uno è stato sorpreso direttamente nel bosco mentre presidiava la zona, equipaggiato con machete, coltelli, una mazza da baseball e una pistola ad aria compressa che poteva sembrare assolutamente vera con la quale i curiosi venivano invitati ad allontanarsi.
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Durante i raid, i militari hanno sequestrato significative quantità di denaro: oltre 18mila euro in contanti sono stati trovati nascosti in una lavatrice avviata durante una perquisizione. Inoltre, sono stati recuperati dieci cellulari che gli indagati avevano tentato di distruggere per evitare di lasciare tracce. Quasi certamente i telefonini riportavano numeri, telefonate e messaggi di acquirenti e altri trafficanti.
Il boschetto della droga è di nuovo un boschetto
Le condizioni del bosco erano disastrose: i carabinieri hanno trovato rifiuti, materassi e resti di accampamenti di fortuna. Al momento tutta la zona boschiva è stata oggetto di sequestro, e le autorità locali stanno studiando misure per prevenire una riorganizzazione degli spacciatori che in pochi mesi avevano fatto del boschetto una propria area esclusiva.