È finito l’incubo, per molti cittadini lombardi. La banda armata di ladri che ha messo panico in tre città è stata fermata: 11 persone arrestate. Come agivano
L’11 gennaio 2024 avevano rapinato una villa a Iseo, in provincia di Brescia, impossessandosi di preziosi e di denaro per un valore totale di 100mila euro, picchiando i proprietari di casa e sconvolgendogli per sempre la vita. In altre città, come a Milano e a Bergamo, si erano poi prodigati in altre attività criminali come il furto di auto di grossa cilindrata: finalmente, però, i malviventi sono stati catturati.
Il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Brescia tra Milano e Bergamo ha infatti messo le manette a undici persone, dieci delle quali al momento si trovano in carcere ed una agli arresti domiciliari. Le accuse sono varie e vanno dal furto di autovetture e in abitazione fino al riciclaggio e all’autoriciclaggio, passando per la ricettazione di autovetture e di targhe fino alla detenzione illegale di armi da fuoco. Ecco quindi come li hanno individuati.
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Arrestati i ladri del colpo di Iseo
Per spostarsi da un luogo all’altro, i malviventi usavano due macchine risultate rubate. Ai veicoli avevano applicato delle targhe a loro volta trafugate: il primo passo, per gli investigatori, è stato quello di localizzare una delle due macchine, una Bmw Serie 3 allestimento Alpine. Si tratta di una macchina veloce e potente, poi ritrovata in un garage di Rozzano in provincia di Milano. Da quel momento le indagini hanno portato alla luce un sodalizio criminale tra dieci persone straniere, alcune con permesso di soggiorno ed altre irregolari.
Con base a Rozzano, i malviventi si organizzavano e da qui partivano per mettere a segno colpi in molte regioni del nord Italia, dalla Lombardia al Veneto, fino all’Emilia Romagna. Finisce quindi l’incubo e, per le vittime di questi colpi, si chiude un tremendo capitolo fatto di paura e sopruso.
La rapina in villa: danni da 100mila euro
Nel caso della villa di Iseo, la rapina è durata solamente dieci minuti ma per i due sfortunati coniugi Botti, titolari della azienda Simes operante nel settore elettrico, questo tempo è durato ore. Mentre rincasava con la sua auto, l’imprenditore è stato fermato all’ingresso da due persone con il volto coperto e, trascinato a forza fuori dal mezzo e poi picchiato, è stato portato in casa, dove c’erano moglie e figlia.
Una volta entrati, minacciando i proprietari con la pistola, i malviventi si sono fatti consegnare il denaro contante e tutti i preziosi presenti in casa, per poi fuggire nel nulla. Oggi, però, sono stati beccati e la loro corsa all’illegalità è finita per sempre.
