Banda delle spaccate, tutto finito. I malviventi sono al capolinea grazie all’intervento delle Forze dell’Ordine: 4 arresti. Il metodo.
Prendevano di mira ristoranti, centri commerciali ed esercenti di vario tipo. Tutto in quel soprannome, al pari di una firma, un marchio di fabbrica che non va più via: Banda delle spaccate per via della voglia che avevano di spaccare le saracinesche e le serrande in generale. Oltre quell’entrata l’appuntamento con il loro destino.
Tutto finito grazie all’intervento della Polizia di Stato, in accordo con la Procura di Milano, che ha assicurato alla Giustizia ben 4 persone fra i 48 e i 58 anni. L’accusa è furto aggravato e danni ai negozi: diversi presi di mira. Infatti ci sono una serie di danni, tradotti in cifre, che non passeranno certo sotto silenzio esattamente come il modo di fare di quelli che venivano spesso paragonati a dei “giustizieri della notte”, ma il loro ideale era un altro.
Banda delle spaccate, la fine di un’era (del raggiro)
L’arrivismo, la conquista, la sfida con sé stessi e gli altri in nome della ricchezza. Oltre 10mila euro di danneggiamenti a una pizzeria di via Varese, il 10 luglio dello scorso anno la cassaforte dell’esercizio commerciale è stata tagliata. Senza contare il guasto ai dispositivi elettronici, mediante i quali le autorità sono riusciti a risalire alla banda.
Un’organizzazione capillare che ha portato al bottino, oltre 6mila euro in aggiunta alle bottiglie di vino pregiato che i “signori della truffa” si sono portati via. Avevano poi colpito ancora, precisamente il 16 agosto dello stesso anno – il 2023 – stavolta in via Durini. I negozi presi di mira sono due: una caffetteria e un negozio d’abbigliamento. In questa circostanza la Banda delle spaccate ha divelto le saracinesche crackando il dispositivo elettronico di apertura.
Sempre lo stesso metodo
L’obiettivo – in tal caso – non era il registratore di cassa, ma sette orologi dal valore complessivo di 8mila euro. L’organizzatore di tutto questo, un 55enne, finisce in manette insieme ai suoi complici grazie al lavoro dell’Antirapine. La squadra, poi, trova dell’altro: l’uomo non era nuovo alle autorità.
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Su di lui pendeva, infatti, il reato di evasione in quanto risultava essere ancora ai domiciliari. Una serranda alla volta ha ingannato le autorità, ma adesso la corsa è finita. È rimasta socchiusa una saracinesca di troppo. Soddisfazione anche da parte delle autorità che mostrano serenità e si dicono pronte a ringraziare la Polizia di Stato, ma la situazione sicurezza a Milano resta ancora un enigma.
