Il bodybuilder Antonio Bini, l’uomo che staccò a morsi un pezzo di orecchio ad un tassista, ora lo risarcirà con 28 mila euro più 5 mila di spese legali.
Dopo due mesi trascorsi ai domiciliari è tornato in libertà, si dedicherà ai lavori socialmente utili e risarcirà la vittima. La lite tra i due era scoppiata per dei futili motivi legati alla viabilità nei pressi della stazione Centrale. Dopo il risarcimento, i difensori dell’autista Pier Federico Bossi, gli avvocati Sostene Invernizzi e Mauro Mocchi, hanno ritirato la costituzione di parte civile del loro assistito. I legali del 29enne Bini, hanno chiesto e ottenuto dal giudice Carlo Cotta la revoca della misura cautelare per il loro assistito. L’ultima udienza, nella quale il giudice deciderà il futuro del bodybuilder, ci sarà il 26 febbraio.
Dopo l’aggressione subita, il tassista era stato trasportato all’ospedale Niguarda dove gli era stato ricucito il pezzo di orecchio staccato. Aveva anche riportato la rottura del naso e la lussazione di una spalla. Bini però si era difeso affermando che il tassista l’aveva provocato, mostrando anche ai cronisti il dito ferito che, come aveva detto lui stesso in udienza, gli avrebbe morsicato il tassista durante la colluttazione.
Tuttavia le telecamere della zona hanno ripreso l’intero episodio della colluttazione tra i due.