Matteo Dal Zotto è rinchiuso nel carcere di Monza, sorvegliato a vista dagli agenti della polizia penitenziaria. I giovane ventisettenne ritenuto l’autore dell’omicidio di una zia e dei nonni materni e del tentato omicidio di altre tre persone, è in attesa dell’interrogatorio con il gip. Finora, secondo quanto trapelato dalla struttura carceraria brinazola, non ha fatto trapelare alcuna emozione per quanto accaduto.
Si è isolato, chiuso in sé stesso, controllato 24 ore su 24, senza televisione e con qualche libro che ha richiesto dopo la carcerazione. In particolare avrebbe chiesto alcuni titoli sulla religione ebraica, a cui si è avvicinato negli ultimi anni. La direttrice della struttura, Maria Pitaniello, avrebbe deciso per un regime di sorveglianza e un monitoraggio fitto attuato attraverso psichiatri e psicologi, anche per valutare le sue condizioni mentali. Il ragazzo, infatti, da tempo viveva isolato, chiuso in sé stesso, con pochissimi contatti con l’esterno.