Sospettato di terrorismo, kosovaro espulso da Brescia

Un uomo di origine kosovara, Ismail Imishti, è stato arrestato a Chiari, provincia di Brescia, e prontamente espulso dal nostro paese.
Era accusato di far parte di gruppi estremisti legati all’Isis e di possibili atti di terrorismo.

L’uomo, un muratore di 52 anni era già stato espulso nel 2015 per il fatto di far parte di una cellula islamica. I proclami contro l’Occidente e il Papa facevano bella mostra di sé sul suo profilo social. In quella occasione, durante la perquisizione della sua abitazione, gli furono sequestrati un fucile russo e una pistola.
Grazie a documenti falsi, era però riuscito a tornare in Italia grazie all’aiuto di un fratello, anche lui affascinato dai proclami dei jihadisti, dedicandosi a piccoli reati come l’emissione di assegni a vuoto e la clonazione di carte di credito.

Nel frattempo sul suo profilo social era un proliferare di frasi inneggianti alla lotta contro l’Occidente, del tipo “L’Europa verrà disgregata, mentre entro cinque anni si formeranno gli stati islamici e ci sarà una legge, quella della Sharia”. Veniva anche espresso il compiacimento per il massacro del Bataclan. Da qui il sospetto che si preparasse ad atti di terrorismo.

L’azione della Digos di Brescia è stata lunga e meticolosa.
Prima sono riusciti a individuarlo con la nuova identità a Castelcovati, sempre nel bresciano. Quindi hanno iniziato a pedinarlo fino ad arrivare all’arresto. Insieme al fratello, sono stati trasferiti al Cpr di Gorizia in attesa di un volo per il Kosovo.

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