Modifiche alla legge regionale sulla caccia, le associazioni ambientaliste protestano

Oggi, mentre le Associazioni ambientaliste e animaliste manifestavano di fronte al Pirellone, la maggioranza di centrodestra, nonostante l’appello ad un ripensamento da parte delle forze di opposizione, ha votato le norme di modifica alla Legge Regionale 26/93, tra cui la modifica che potrebbe rendere meno difficile l’attività dei bracconieri. Tra pochi giorni infatti, con la pubblicazione della Legge di semplificazione, le Guardie Venatorie Volontarie dovranno indossare giubbino e cappello ad alta visibilità nell’esercizio delle loro funzioni. La nuova norma è stata proposta dal consigliere della Lega Nord Floriano Massardi

La modifica della Legge ha scatenato le proteste: associazioni ambientaliste, animaliste e dei cacciatori tutte contrarie ad una norma incomprensibile, che sembra favorire i bracconieri. Federcaccia, Arcicaccia e Libera Caccia, quest’ultima con un durissimo comunicato, e anche Consiglieri notoriamente filovenatori hanno espresso chiaramente che la modifica è inopportuna e sbagliata.

Un’altra nuova norma obbliga i cacciatori in vagante (ma solo alla stanziale) ad indossare l’alta visibilità, creando cacciatori di serie A (migratoristi vestiti in mimetica, tra cui si registra il più alto tasso di illeciti penali) e i cacciatori di serie B (stanzialisti, già tartassati dalla mancanza di fauna e notoriamente tra i più corretti).

La giustificazione delle misura presa è la sicurezza, ma in Lombardia c’è stato un solo incidente nel 2011, che ha coinvolto un Agente del Corpo forestale dello Stato, mentre sono 1358 le persone vittime di armi da caccia (con 356 morti e 1002 feriti) negli ultimi tredici anni in ambito venatorio ed extra venatorio (dato parziale frutto della ricerca dell’Associazione Vittime della caccia). Solo lo scorso anno 10 morti e 41 feriti durante l’attività di caccia. Il giubbino ad alta visibilità sembra dunque essere necessario per i cacciatori tutti, non solo per i guardiacaccia.

Durissima la presa di posizione delle Associazioni ambientaliste e animaliste.

Gianni Del Pero, Presidente WWF Lombardia: “Inaccettabili leggi illegali approvate da Regione Lombardia a favore di una minoranza assoluta e violenta che si appropria della Natura che è di tutti”.

Franco Rainini. Consigliere Nazionale Pro Natura: “La Regione Lombardia sceglie gli interessi di una infima minoranza contro il diritto alla natura di tutti. Scelta miope, mentre oggi sarebbe necessario vedere oltre la crisi attuale  e costruire una  società più giusta e in pace con l’ambiente.”

Massimo Vitturi, responsabile nazionale animali selvatici della LAV: “Non possiamo più accettare che la politica regionale usi gli animali selvatici per attrarre facili consensi tra i cacciatori che rappresentano meno dello 0,6% dei cittadini regionali, mentre l’80% è da sempre schierato contro la caccia.”

Graziella Zavalloni, responsabile Lac Lombardia: “Siamo scandalizzati da questo comportamento delinquenziale e prenderemo in considerazione tutte le strade legali per fermare questo ennesimo scempio”

Antonio Delle Monache, Coordinatore regionale Guardie Venatorie Volontarie WWF Italia: ” Un disegno puerile: voi guardie siete troppo attive (la colpa è contrastare il bracconaggio) e allora vi facciamo girare vestiti di arancione così i bracconieri e i cacciatori (non quelli che rispettano le regole, ma quelli che usano richiami acustici, abbattono specie protette o mettono reti e trappole etc) vi vedono prima e se la svignano o nascondono i corpi di reato. Una vicenda incresciosa in cui la Regione Lombardia appare ostaggio di un manipolo di sfegatati sparatori di uccellini (protetti). Ovviamente se alla guardia senza alta visibilità si sospenderà il decreto fino a un anno, per il cacciatore inadempiente la sanzione è di soli 30 euro: differenza sproporzionata, assurda e illogica se non finalizzata ad aprire infiniti contenziosi per eliminare gli addetti alla vigilanza scomodi, cioè quelli che denunciano cacciatori e bracconieri. “

Approvato anche l’uso del visore notturno (mezzo vietato di caccia anche per la Suprema Corte di Cassazione) nella caccia al cinghiale, che sarà consentita anche di notte, 365 giorni all’anno. 

Filippo Bamberghi, coordinatore Guardie Venatorie Volontarie WWF Italia-Nucleo Milano : “Non è questa la soluzione alle problematicità create dall’aumento della popolazione di questi ungulati ma, a fronte della drastica riduzione degli agenti di polizia provinciale e alle norme ammazza-vigilanza, si assisterà ad un incremento esponenziale del bracconaggio in tutta la Regione. “

Secondo lo studio redatto da Birdlife International l’Italia ha il triste record dei paesi che affacciano sul Mediterraneo con fino a 8 milioni di uccelli uccisi illegalmente: solo l’Egitto fa peggio di noi. La Lombardia si guadagna ogni anno la maglia nera del bracconaggio, con il 31% dei reati venatori commessi in Italia, tanto da essere indicata come un’area black-spot per il bracconaggio. 

Le Associazioni

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