San Siro, per la Soprintenza non c’è “interesse culturale”

La Commissione regionale per il patrimonio culturale della Lombardia ha deciso che lo stadio Meazza non è di “interesse culturale”. A seguito di tale parere, l’impianto potrà dunque essere abbattuto, come da iniziale richiesta di Inter e Milan per i nuovi progetti sul distretto di san Siro. Sebbene la richiesta si sia poi modificata in una proposta di rifunzionalizzazione, come chiesto dal Comune di Milano, la risposta data alla giunta rappresenta un passo importante in avanti nell’iter per il futuro stadio.

Riguardo allo stadio, la Soprintenza scrive: “Trattasi, allo stato attuale, di un manufatto architettonico in cui la persistenza dello stadio originario del 1925-’26 e dell’ampliamento del 1937-’39 risultano del tutto residuali rispetto ai successivi interventi di adeguamento realizzati nella seconda metà del Novecento e pertanto non sottoposti alle disposizioni, perché non risalenti a oltre 70 anni. Le stratificazioni, gli adeguamenti e gli ampliamenti fanno dello stadio – come oggi percepibili nel suo insieme – un’opera connotata dagli interventi del 53-’55, oltre a quelli del 1989-’90, nonché dalle opere successive al Duemila, ovvero un’architettura soggetta a una continua trasformazione in base alle esigenze legate alla pubblica fruizione e sicurezza e ai diversi adeguamenti normativi propri della destinazione ad arena calcistica e di pubblico spettacolo”.

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