Confcommercio: “Misure insufficienti, alcuni settori in forte difficoltà”

La ConfCommercio ha diffuso una serie di dati riguardanti la Fase 2. Dal 18 maggio, si legge in una nota, ha aperto il 97% dei negozi non alimentari, il 61% dei servizi alla persona, il 60% dei servizi d’alloggio (soprattutto fuori Milano), il 59% della ristorazione, il 58% dei servizi alle imprese e solo il 29% delle agenzie di viaggio. Soltanto il 4,3% giudica positivamente le misure fin qui decise dal Governo per affrontare la “Fase 2” dell’emergenza Covid-19. Per il 63% il giudizio è negativo o fortemente negativo. Non si esprime il 32,4%.

“La ‘Fase 2’ è partita al rallentatore – afferma Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza – si rileva la voglia delle imprese di ricominciare in sicurezza, ma anche le forti difficoltà di alcuni settori come la ristorazione. Con ripercussioni negative che coinvolgono tutta la filiera del turismo. Ed emerge con forza – lo ha sottolineato il nostro presidente Carlo Sangalli – l’urgenza di abbreviare i tempi degli interventi di sostegno e renderli più robusti: più risorse a fondo perduto, meno burocrazia, più rapidi i pagamenti degli ammortizzatori sociali”.

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